Il futuro della Formula 1 è in buone mani. Quelle di Verstappen, ma anche di Charles Leclerc, stella per lunghi tratti abbagliante durante l’ultimo Gran Premio d’Austria. Crazy Max avrà pure avuto la meglio, ma l’appuntamento con la vittoria per il pilota d’oltralpe è stato probabilmente solo rimandato. I tifosi della Rossa (compresi quelli che all’inizio mostravano scetticismo) hanno già imparato ad amare questo moderno James Dean. Sarà per quell’irrefrenabile esuberanza alla guida, fatto sta che il 21enne si è già perfettamente calato nella parte, reggendo la concorrenza interna di Sebastian Vettel, un quattro volte campione iridato. Probabilmente anche grazie al supporto del mental coach, con cui lavora da quando era poco più che bambino per gestire la pressione. Allora l’aspetto psicologico rappresentava, infatti, una delle sue principali lacune.
Charles Leclerc: da Jules Bianchi alla F1
Le tappe Leclerc è sempre stato abituato a bruciarle, sin da quando, appena dodicenne, centrò il titolo cadetto in Francia. Parte del merito va alla famiglia Bianchi, visto che Charles esordì sul tracciato gestito dal padre di Jules, poi diventato una sorta di “padrino sportivo” per lui. Fu proprio Jules che lo mise in contatto con l’attuale agente Nicholas Todt, figlio di Jean, l’uomo che riportò alla gloria la Ferrari nell’epopea targata Michael Schumacher. Un segno del destino? Probabile. Anche perché dalla collaborazione la carriera di Charles Leclerc ha preso il volo. Spadroneggia in Gp3 e in Gp2, prima di arrivare tra i grandi, in Formula 1, innanzitutto come tester in Haas e Sauber. Lo scorso anno diventa pilota ufficiale con quest’ultima, intanto diventata Alfa Romeo.
Agli avversari fa mangiare la polvere, tuttavia in pochi anni perde alcune persone molte care: saluta per primo il padrino Jules Bianchi, scomparsa nel 2015 dopo un incidente nel Gp di Suzuka, dunque, due anni più tardi, papà Herve, ex pilota. “Questi due eventi mi hanno costretto a crescere e reso più forte sia come persona e come pilota, mentalmente adesso sono più forte di prima”, ha raccontato Leclerc in un’intervista.
“Sottostipendiato” rispetto a Vettel: le cifre
L’approdo in Ferrari ha scaturito pesanti paragoni: c’è chi rivede nientemeno che Giles Villeneuve. A 21 anni e 165 giorni, Charles ha nel frattempo battuto il record di Vettel come più giovane poleman in assoluto. E i risultati sono sostanzialmente analoghi, malgrado l’abisso alla voce stipendi. Secondo quanto riporta Forbes Italia, il tedesco percepisce circa 40 milioni di euro, contro i “solo” 3 spettanti al monegasco, che ha però fatto un gran bel balzo in avanti rispetto alla stagione di debutto in F1 con l’Alfa Romeo da 120mila euro circa. Introiti che, se confermerà le attuali prestazioni, inevitabilmente aumenteranno nelle prossime stagioni per Charles Leclerc, soprattutto dalle sponsorizzazioni.