Lo stabilimento di Melfi, che negli ultimi anni è stato uno dei punti di riferimento della produzione di auto in Italia, sta attraversando un momento difficile e la conferma è arrivata, nelle scorse settimane, con l’annuncio del taglio della produzione di Jeep Renegade e Fiat 500X per questi mesi estivi a causa del calo di richieste registrato dai due crossover che, dopo la fine della produzione della Punto, sono gli unici modelli prodotti a Melfi.
Questa situazione di difficoltà dovrebbe terminare nel corso del primo trimestre del 2020. Come confermato ufficialmente in queste ore, infatti, a partire dall’inizio del 2020 prenderà il via la produzione della Jeep Compass nello stabilimento di Melfi. Il SUV di segmento C del marchio americano verrà prodotto nello stabilimento lucano per coprire le crescenti richieste in arrivo da tutta Europa.
Ad affiancare la Compass, tra le novità in arrivo a Melfi, ci sarà anche la variante ibrida della Jeep Renegade che, dopo la preview arrivata al Salone di Ginevra dello scorso marzo e, più recentemente, al Salone di Torino, debutterà in via ufficiale sul mercato nel corso della prossima primavera. Da notare che, sempre nella prima parte del 2020, ci sarà il debutto anche della Compass ibrida.
La notizia dell’avvio della produzione della Compass e della Renegade ibrida a Melfi è stata accolta in modo molto positivo da Raffaele Apetino, coordinatore nazionale della Fim Cisl per il gruppo Fca, che ha così commentato “L’avvio delle produzioni della versione ibrida della Jeep Renegade e la messa in produzione della Compass nel primo trimestre 2020 sono la buona notizia che aspettavamo da tempo.”
Gerardo Evangelista, segretario generale della Fim Cisl Basilicata ha, invece, dichiarato “Era necessario trovare in tempi brevi una soluzione industriale che sostituisse la Fiat Punto affinché il sito lucano avesse certezza occupazionale e industriale per il futuro” Come confermato da Evangelista, per Melfi inizia adesso una fase di transizione che necessiterà del “ricorso al contratto di solidarietà, necessario per accompagnare e garantire sostegno al reddito ai lavoratori di Melfi fino al pieno processo produttivo nel 2020.
La Jeep Compass rappresenta un’aggiunta importantissima per Melfi e, più in generale, per tutto l’indotto dello stabilimento. Il SUV del marchio americano potrà garantire un’importante spinta ai livelli produttivi del sito permettendo il raggiungimento della piena occupazione, un obiettivo che in altri siti di produzione di FCA sembra, ad oggi, un vero e proprio miraggio.
La Jeep Compass sarà il primo passo del “Piano Italia” di FCA
La conferma dell’avvio della produzione della Jeep Compass (e della Renegade ibrida) rappresenta, di fatto, il primo passo del “Piano Italia”, il piano industriale di FCA per gli stabilimenti italiani del gruppo annunciato da Manley lo scorso mese di novembre e poi messo subito in discussione dall’approvazione dell’Ecotassa da parte del Governo. La Compass italiana si farà e sarà il primo modello del piano industriale ad entrare in produzione.
Successivamente, a breve distanza dall’avvio della produzione del SUV del brand americano a Melfi, toccherà all’attesissima Fiat 500 Elettrica, la versione a zero emissioni della 500 (che nascerà su di una nuova piattaforma), che entrerà in produzione in primavera nello stabilimento di Mirafiori, dando il via all’espansione di FCA nel segmento delle elettriche a zero emissioni.
In cantiere, più o meno confermati ufficialmente, ci sono anche la Maserati Alfieri, la nuova sportiva del Tridente che entrerà in produzione a Modena “nel corso del 2020”, e la versione di serie dell’Alfa Romeo Tonale, il nuovo C-SUV di casa Alfa Romeo, atteso per fine 2020 – inizio 2021 nello stabilimento di Pomigliano d’Arco.
Resta ancora da capire, invece, quale sarà il futuro di Cassino dopo la cancellazione della produzione del Maserati D-SUV che non verrà realizzato ed, al momento, ha lasciato un vuoto enorme nei progetti futuri dello stabilimento laziale. Continuate a seguirci per tutti gli aggiornamenti sui nuovi modelli del “Piano Italia”.