John Elkann, l’accentratore. In estrema sintesi, è questo il ritratto sul numero uno Fca di Le Monde, autorevole magazine francese che dedica al rampollo della famiglia Agnelli la copertina e un lungo servizio.
John Elkann: “Un capitano d’industria che decide da solo”
“Proponendo a fine maggio una fusione fra il suo gruppo, Fiat Chrysler, e Renault, prima di ritirare poi l’offerta – si legge -, l’erede dell’esuberante Gianni Agnelli è apparso per quello che oramai è: un capitano d’industria che decide da solo“. Proprio nella casa del fondatore Fiat, John Elkann ha trasferito il rispettivo ufficio legale (in via Giacosa 38, sul Parco del Valentino). Per Fca l’alba di una nuova era, necessaria dopo l’improvviso addio a Sergio Marchionne: “Un periodo incredibile”, quello vissuto, ricorda Elkann, con l’ex presidente del Cda che era “un partner, un amico”.
Troppo forte la sua personalità? “Ognuno era nel suo ruolo – risponde Elkann – nessuno ha tentato di uscirne. Ho sempre considerato una chance lavorare con personalità forti”. Interrotte ufficialmente le trattative con Renault nello scorso giugno, il gruppo italo-americano esclude ripensamenti. “La proposta, il suo tempismo ed equilibrio – si legge nel comunicato con cui John Elkann rendeva noto ai dipendenti del mancato accordo – erano corretti. La scelta di interrompere il dialogo non è stata presa con leggerezza. Ma con un obiettivo in mente: proteggere gli interessi della nostra società“.
“Persino la miglior proposta, come lo era questa – precisava il presidente di Fca – ha poche possibilità di raggiungere il successo finale se le sue fondamenta si rivelano instabili alla prova dei fatti”. Insomma, doveva prendere una decisione in coscienza. “Ci vuole coraggio per iniziare un dialogo come abbiamo fatto noi. Quando però le conversazioni vengono portate fino al punto oltre il quale diventa irragionevole spingersi – conclude – è necessario essere altrettanto coraggiosi per interromperle. E ritornare all’importante lavoro che abbiamo da fare”.
Ostacoli non più insormontabili
Pietro Gorlier, responsabile delle attività europee, ha spiegato alle autorità locali di Torino e della Regione Piemonte che “Fca avrebbe voluto l’accordo con Renault, ma ha trovato ostacoli in Francia più politici che industriali e oggi non ci sono le condizioni per procedere. La situazione è completamente ferma”.
A ben vedere, le condizioni politiche che finora hanno impedito un’intesa potrebbero però mutare. E poi l’accordo sulla governance incrociata fra Renault e Nissan, asseriscono i rumors, rende possibile che i francesi contattino John Elkann per riaprire il negoziato da cui nascerebbe un gigante dal valore stimato in 33 milioni di dollari, pronto a insidiare la supremazia Volkswagen in Europa e nel mondo.
Tra le chiavi di punta una spiccata propensione sull’elettrico, le avanzate tecnologie Renault e la radicata presenza sia in Nord America grazie a Fiat Chrysler sia in Asia, dove la Losanga ha una presenza significativa. Una potenza planetaria che sferrerebbe l’attacco su ogni segmento, dalle citycar al lusso, passando per Jeep e Ram, marchi in forte crescita. Gli recenti sviluppi lasciano dunque credere agli addetti ai lavori in una futura alleanza. Sarebbe solo questione di tempo prima che il nuovo capitano del Lingotto la finalizzi.