I soldi spesi dagli italiani per assicurare la propria auto è rimasta perlopiù invariata nel 2018 rispetto al 2017 ma è diminuita sensibilmente rispetto a 6 anni fa. In particolare, lo scorso anno, gli automobilisti italiani hanno pagato in media 414 euro per l’RC auto, in linea con il 2017 ma si è registrato un calo del 25% rispetto al 2012.
Tale informazione è stata rivelata dalla presidente Maria Bianca Farina durante la 75esima Assemblea annuale dell’Ania, dove c’erano anche il Capo dello Stato Sergio Mattarella, il presidente del Senato Anna Maria Casellati, il premier Giuseppe Conte e il presidente dell’Ivass e direttore generale della Banca d’Italia Fabio Panetta.
RC auto: 414 euro spesi in media per l’assicurazione
In particolare, Farina ha chiesto: ”un costruttivo, veloce confronto per garantire al paese la rimozione dei fattori di debolezza con misure legislative, regolamentari e fiscali adeguate e organiche”.
Oltre a questo, la presidente ha spiegato che le assicurazioni forniscono un sostegno significativo al debito pubblico del Paese. Basti pensare che i titoli di stato italiani toccano quasi il 40% del totale degli investimenti assicurativi e inoltre rappresentano il 15% dell’intero stock presente in circolazione.
Farina ha fatto notare anche il calo del 40% delle distanze territoriali registrato tra il 2012 e il 2018. Inoltre, la differenza del premio medio dell’RC è passata da 213 a 72 euro rispetto a Francia, Germania, Spagna e Regno Unito.
Il 2018 si è chiuso con 135 miliardi di euro spesi per le assicurazioni, ossia il 3,2% in più rispetto all’anno precedente. Tale crescita si è avuta grazie all’RC sulla vita (102 miliardi, +3,5%) e a quelle appartenenti ai rami danni (33 miliardi, +2,3%). Bisogna considerare anche i premi raccolti dalle imprese europee presenti in Italia che corrispondono a 13 miliardi per vita e 5 miliardi per danni.
Gli utili netti, invece, sono calati del 30% a 4 miliardi di euro. Maria Bianca Farina ha sottolineato che gli andamenti positivi sono dovuti alla grande concorrenza fra le aziende, alla telematica sempre crescente e alla diminuzione delle frodi.