La leggendaria Alfa Romeo GP Tipo 159 Alfetta è scesa in pista a Silverstone con Marc Gené nelle qualifiche e, a ridosso della gara, anche con Kimi Raikkonen l’ha guidata. Evoluzione della 158 con cui Nino Farina conquistò la prima gara assoluta della storia della Formula 1, corsa sullo stesso circuito inglese il 13 maggio 1950, la monoposto è tornata a ruggire.
Alfa Romeo GP Tipo 159 Alfetta: il primo acuto in Formula 1
Ci sono modelli e modelli. Quello che è stato ospite della cerimonia pre-gara evoca grandissimi ricordi, infatti si tratta di un bolide appartenente alla gamma FCA Heritage, la divisione incaricata di tutelare e valorizzare il patrimonio storico dei brand italiani orbitanti nella galassia Fiat Chrysler. Abitualmente è conservata alla La Macchina del Tempo di Arese, il Museo Storico Alfa Romeo.
Superata la Seconda Guerra Mondiale, la popolazione vuole dimenticarsi gli obbrobri appena vissuti. Le corse stentano a ripartire, ma parecchi marchi competono già per aggiudicarsi i Gran Premi, tra cui, appunto, l’Alfa Romeo Alfetta 158 Alfetta. I veicoli sono costruiti nel 1938 e sopravvivono al conflitto, celati in una fattoria, sotto una finta catasta di legna.
Il propulsore è un avanzato otto cilindri in lega leggera, con sovralimentatore Ross e valvola a doppia camera, che eroga 195 cavalli. In abbinamento la trasmissione, integrata nel gruppo differenziale e installata sull’asse posteriore. Gli sforzi compiuti dai tecnici proseguono durante il biennio 1947-1948 e nell’anno seguente il Biscione si ritira dai Gran Premi previsti nella stagione agonistica. Punta direttamente al 1950, quando nasce ufficialmente il Campionato del Mondo di Formula 1.
Farine e Fangio: icone immortali
La prima gara si corre a Silverstone: accanto alla affettuosamente ribattezzata “squadra delle tre F” – Farina, Fangio e Fagioli – concorre Reg Parniell, che conclude in terza posizione. Lo precedono Fagioli e Nino Farina, che, forte di 350 Cv a 8500 giri/min, per una velocità di 290 km/h, fa man bassa di vittorie: gli 11 acuti in altrettanti GP, lo incoronano primo campione iridato di sempre nella F1, davanti ai compagni di scuderia Fangio e Fagioli.
L’anno dopo Alfa Romeo punta sull’erede della 158, passata al restyling, così radicale da ricevere persino il nuovo nome di GP Tipo 159. La potenza cresce sensibilmente: 425 Cv a 9300 giri/min con picchi di 450 Cv e velocità massime che superano i 300 km/h. Perfezionati cambio e freni. In prossimità della gara conclusiva, Farina vanta due successi, contro i tre di Fangio, la spunterà quest’ultimo: vincendo il GP di Spagna, Fangio si laurea Campione del Mondo. Ritirandosi nel 1952, termina qui la prima parentesi dell’Alfa Romeo in Formula 1.
1951 GP Tipo 159 “Alfetta” – Specifiche
Motore: otto cilindri in linea, doppio blocco e teste fisse in lega leggera, due valvole per cilindro, DOHC (distribuzione con doppio albero a camme in testa) a ingranaggi. Un carburatore a triplo corpo, due compressori bistadio. 1479 cc (58×70 mm). 425 CV a 9300 giri/min.
Sospensione: anteriore, indipendente, bracci oscillanti, molla a balestra trasversale, ammortizzatori idraulici e ad attrito. Posteriore, indipendente, asse De Dion, bracci oscillanti, molla a balestra trasversale, ammortizzatori idraulici e ad attrito.
Peso: 710 Kg
Velocità massima: 305 km/h
Auto prodotte: 4 (Tipo 158 modificato)