“Al trend negativo annunciato dal rapporto del Ministero dei Trasporti per le vendite FCA vanno a sommarsi previsioni future tutt’altro che rosee. Da gennaio a giugno c’ è stato un calo del 47,2% per i modelli del marchio Alfa Romeo prodotti a Cassino”. Ad affermarlo il consigliere regionale del Lazio Pasquale Ciacciarelli (FI).
FCA: Ciacciarelli suona l’allarme
“Fca ha registrato un calo delle vendite a giugno del 13,5% in Europa, con la quota di mercato che scende al 6,1% – sottolinea con preoccupazione sindacato Fiom-Cgil -. La situazione è estremamente drammatica per il settore dell’automotive in Italia, in particolar modo per lo stabilimento FCA di Piedimonte San Germano, e non fa altro che alimentare un clima di incertezza sul futuro dello stabilimento e dei lavoratori. La cassa integrazione per 3000 di questi, inoltre, è quasi terminata, e poi non ci saranno più altri ammortizzatori sociali”.
Alla luce degli recenti sviluppi Ciacciarelli “prospetta, dunque, un dramma nel dramma. Il lavoro è una questione cruciale, soprattutto in un territorio martoriato dalla disoccupazione e dalla crisi, come il nostro, pertanto è necessario tenere alta l’attenzione sullo stabilimento Fiat Chrysler di Piedimonte San Germano/Cassino.
Settimane fa è stata approvata in Consiglio Regionale la mozione, di cui sono firmatario, insieme ad altri colleghi, che impegna il presidente Zingaretti e la Giunta ad istituire un tavolo ministeriale permanente per monitorare la situazione relativa allo stabilimento FCA di Piedimonte San Germano di cui facciano parte i rappresentanti del Gruppo FCA ed i sindaci dei Comuni interessati, al fine di elaborare adeguate politiche di contrasto alla crisi e sostegno al territorio. Non si può più aspettare oltre. Non capisco Zingaretti, cosa aspetta? Io dico che dalle carte bisogna passare ai fatti e dare risposte concrete ai lavoratori sul loro futuro”. Le parti coinvolte intervoleranno un discorso sull’occupazione garantita, su quando sbarcherà il suv Maserati Levantino e su quali modelli premium sostituiranno Stelvio e Giulia.
Serve diversificare
“Ebbene, non si perda la bussola – aggiunge Ciacciarelli -, non possiamo permetterci in quanto rappresentanti delle istituzioni di distrarci un solo momento, ne va del futuro di migliaia di lavoratori e, di conseguenza, della stabilità di intere famiglie. È necessario verificare, inoltre, le ricadute sul territorio degli investimenti previsti nei bandi FESR 2014-2020, con l’obiettivo di definire un quadro di interventi per le aziende in difficoltà, anche al fine di sostenere idonei interventi per diversificare la produzione industriale, anche alla luce delle nuove tecnologie”.
“Ma anche promuovere una proposta di revisione della normativa vigente in materia di riconoscimento delle aree di crisi industriale complessa attraverso il superamento dei criteri di individuazione dei territori soggetti a recessione economica e perdita occupazionale, come quelle derivanti dalla crisi del settore automobilistico”, conclude Ciacciarelli.
Le criticità
Il testo riporta nei punti iniziali alcuni numeri sull’attuale crisi, con particolare riferimento a Fiat Chrysler, dovuta, sostengono i proponenti, anche dagli ecobonus. Tra i più preoccupanti spiccano il -11% delle immatricolazioni nei primi sei mesi del 2019; le vendite dimezzate del marchio Alfa Romeo nello stesso periodo; e la diminuzione da 5.100 a 3.700 dipendenti presso lo stabilimento di Piedimonte San Germano nell’ultimo triennio.
Per arginare questi problemi e sollecitare una risalita, la Regione ha provveduto al rifinanziamento annuale della legge n. 46/2002, mentre i Comuni del Lazio meridionale hanno adottato ammortizzatori per le famiglie del personale Fca e dell’indotto.
Scendendo nel dettaglio, Presidente e Giunta Regionale si impegnano a: promuovere una proposta di revisione della normativa in vigore che consenta l’utilizzo delle risorse statali per superare, in quanto la crisi coinvolge l’intero settore; verificare il rendimento degli investimenti previsti nei bandi Fesr 2014-2020, l’obiettivo di definire un quadro di interventi per le aziende in difficoltà, anche attraverso le nuove tecnologie, con particolare riferimento allo stabilimento alla Fca Cassino Plant.
“C’è una grande preoccupazione per la crisi economica che attraversa questo territorio che è legato per il 90% alla casa automobilistica – ha spiegato Enzo Salera, il sindaco di Cassino –. C’è preoccupazione soprattutto per gli operai dell’indotto“, evidenziando che sono in esaurimento “gli ammortizzatori sociali”. Il documento è stato sottoscritto per parti separate su richiesta del Movimento 5 stelle perché non sono state condivise alcune premesse né il primo punto del documento redatto.