L’Europa ha chiesto all’Italia di cercare di dimezzare i decessi dovuti ad incidenti stradali entro il 2020 rispetto al 2010. Anche se sembra un’impresa, in realtà siamo sulla buona strada. Il 2018, infatti, si è chiuso con una diminuzione delle morti dell’1,6% rispetto al 2017. In particolare, i decessi per incidenti stradali sono passati da 3378 a 3325.
Anche gli incidenti hanno subito un calo: 1,5% rispetto all’anno precedente, da 174.993 a 172.344. I feriti, invece, sono passati da 246.750 a 242.621 (-1,7%). Tutti questi dati sono stati forniti dall’ACI-Istat che ha diffuso un rapporto con lo scopo di mettere in guardia gli automobilisti che si apprestano ad andare in vacanza.

Incidenti auto: 1,6% in meno nel 2018 rispetto al 2017
Per fortuna, giugno e luglio non hanno raggiunto il numero degli incidenti di 16.775 e 16.856 registrati negli stessi mesi del 2017. Per quanto riguarda agosto, due anni fa si sono verificati 2,7 morti ogni 100 incidenti.
Il rapporto ACI-Istat riporta, inoltre, che l’ora in cui è più probabile rischiare un incidente è fra le 22:00 e le 06:00. Le morti in autostrada sono aumentate del 10,5% rispetto al 2017. Questo dato è stato influenzato parecchio dal crollo del Ponte Morandi a Genova che ha visto morire 43 persone.
Per fortuna, sempre in autostrada, si sono registrati 15.440 feriti nel 2018, il 2,5% in meno rispetto all’anno precedente. Il numero di incidenti, invece, si è attestato a 9372 (-0,2% in meno rispetto al 2017). Passando alla città, nel 2018 si è registrato il 4,4% in meno di vittime, il 2,9% in meno di incidenti (126.701) e 2,9% in meno di feriti (169.573 rispetto a 174.612).
La fascia d’età in cui muoiono più persone per incidenti è quella dei 15-24 anni che ha costituito il 12,4% delle vittime totali. Un’altra fascia di età a rischio è quella 70-74 anni che ha rappresentato il 6,7% del totale.
Sempre l’anno scorso è cresciuto il numero di vittime di pedoni e conducenti di scooter: 1,5% e 17,4%. Per fortuna sono diminuite le morti di motociclisti e ciclisti. I decessi di pedoni, ciclisti e motociclisti sono stati di 1621 su 3325 in totale, ossia il 50% circa.
Fra le cause d’incidente più comuni abbiamo la distrazione, il non rispetto della precedenza e la velocità elevata che hanno rappresentato il 40,8% del totale. Oltre a queste, abbiamo comportamento scorretto verso il pedone, mancato rispetto della distanza di sicurezza e manovre non adatte. La prima causa di incidente in città è il mancato rispetto della precedenza e dei semafori (17%) mentre la distrazione è la prima al di fuori (20,1%).
Infine, le forze dell’ordine hanno multato 2.513.936 volte per eccesso di velocità (-11,6% rispetto al 2017 per via dei tutor spenti in autostrada a giugno e luglio), 365.697 volte per mancato rispetto dei limiti di velocità (-6,6%), 202.941 volte per non aver usato le cinture di sicurezza (-0,03%) e 136.950 volte per l’uso dello smartphone alla guida (-6,1%). Complessivamente, sono state fatte 4,4% di multe in meno rispetto al 2017.