Olivier Francois, responsabile globale del brand Fiat, ha rivelato i lavori su un crossover mid-size famigliare a sette posti. Questo modello probabilmente sarà prodotto nello stabilimento produttivo serbo, insieme alla rinnovata Fiat 500L con il nuovo motore mild-hybrid e i confermati propulsori a benzina Firefly. Inoltre, i piani di FCA prevedono una corsa all’elettrico, tanto ostracizzata dall’ex amministratore delegato Sergio Marchionne e ora la chiave di volta per rianimare il brand torinese.
Fiat: a tutta birra nel mondo green
Dal 2020 saranno realizzate vetture economiche ed altre premium, accomunate dall’alimentazione elettrica. Tra queste la Fiat Centoventi, dotata di cinque passeggeri e con un vano bagagliaio di 370-380 litri. Poiché nel pianale sotto ai sedili andranno inserite le batterie, l’altezza da terra sarà maggiorata, affine a un crossover. Così facendo il baricentro dell’auto resterà basso a esclusivo beneficio della stabilità su strada. La razionalizzazione delle spese sarà permessa grazie a parti ottenute mediante stampante 3D, perciò Fiat potrebbe commissionarie la componentistica a società terze.
Le dimensioni superiori consentiranno dimensioni maggiorate. Con un’unica batteria, la Fiat Centoventi 2021 crescerà in dimensioni (superando i 4 m di lunghezza), dovrebbe percorrere 150 km in autonomia e consentire l’installazione fino a quattro moduli, con un’autonomia da record per la categoria: 600 km in modalità elettrica. Chiaramente, le batterie costeranno, sui 3.500-4mila euro per modulo e la “extended autonomy” salirebbe fino a 31-32mila euro. Il gruppo propulsore svilupperà dai 120 ai 150 cavalli, con uno scatto 0-100 km/h in circa 8 secondi e una velocità di punta di 150 km/h. Sistemi ausiliari alla guida ed un impianto infotainment che dialoga con lo smartphone renderanno l’esperienza di guida più confortevole.
Con Centoventi, Fiat ripopolerà il segmento B, da cui è uscita l’anno scorso smettendo di produrre Punto. E potrebbe addirittura rientrarvi anche con la 500 Giardiniera. La Fiat Centoventi approderà nelle concessionarie entro la metà del 2021 a un prezzo di 15mila euro circa.
Rimandare è impossibile
In un’intervista rilasciata lo scorso marzo, Olivier Francois ha spiegato la scelta definitiva dell’elettrificazione: “Con l’auto termica fino a ieri si andava benissimo: si andava dove e quando si voleva, perché si sarebbe dovuto pagare in media 9.000 euro in più per una equivalente vettura a batteria? Ora lo scenario è cambiato, non è più una scelta, diventa un obbligo”. Ce la faranno “con due equazioni di valore. La prima, quella tradizionale del mercato premium. Tesla fa così: costruisce auto esclusive e le vende a prezzi altissimi. Noi possiamo fare la Urban Tesla, cioè la 500 elettrica. Bella, desiderabile. Il prezzo medio delle versioni più eleganti oggi è alto, 23-24mila euro, e si avvicina già a quello che potrebbe essere quello della 500 elettrica, che arriverà su strada a metà 2020 con un nome nuovo.
La nuova generazione sarà solo elettrica mentre continueremo a produrre l’attuale con i motori tradizionali, e ibridi. E sarà meravigliosa. Silenziosa, cabriolet e con la spina. Farà molto “dolce vita”. Quando sai fare cose belle e queste combaciano con lo spirito dei tempi, il risultato è perfetto. La seconda via è legata alla grande novità svelata al Salone di Ginevra, il prototipo della Fiat Centoventi. Questo è l’altro scenario parallelo, andare cioè sul mercato di volumi, quello del segmento B, che vende di più, quello più competitivo. Farlo con una macchina elettrica che fa pochi margini sembra impossibile.
Invece no, c’è modo di arrivarci. Con la Centoventi, appunto. La filosofia è: tagliare i costi sulla macchina base per ricavare il costo della batteria, che sarà modulare. Con una autonomia cioè “su misura” del cliente. La Centoventi sarà una low cost, ma molto di tendenza, essenziale ma con fascino: costa meno produrla e questo è la base per ammortizzare il prezzo della batteria, almeno nella versione base da 100 km di autonomia elettrica”.
Il listino così si avvicinerà così a quello di una vettura tradizionale: “Se ci riusciamo, apriremo un mondo. Anche per il cliente, che potrà comprare l’auto con il pacco di accumulatori più piccolo e in seguito, se capisce di aver bisogno di un’autonomia superiore, potrà aggiungere batterie fino a 500 km di percorrenza. Possiamo “democratizzare” la propulsione elettrica e le nuove tendenze, ma è evidente anche l’approccio pensato per il car sharing e per le flotte, con un veicolo già predisposto per integrare i servizi digitali necessari e per essere personalizzato a basso costo”. Rispetto al progetto, l’ostacolo principale è costituito dalle “infrastrutture di ricarica: per il momento in cui sarà pronta la Centoventi, dovranno aumentare. Per Italia è la priorità numero uno. Noi ci impegniamo a fare nuova la 500 elettrica in Italia, a Mirafiori, ma l’Italia deve rispondere”.