In Italia potrebbero corrersi non uno, ma ben due Gran Premi di Formula 1. Ospite a Firenze per la presentazione di un rapporto sul ritorno economico che l’Autodromo del Mugello ha sul territorio, il direttore Paolo Poli svela l’incredibile news sulle strategie future del circuito di proprietà Ferrari, inaugurato nel 1974. La priorità è prolungare l’intesa col Motomondiale per ospitare il GP d’Italia, dove ogni anno gareggiano i più grandi sportivi delle due ruote. Solo una volta portato a termine il compito, i dirigenti punteranno anche a stipulare un accordo con la FIA.
Mugello, Poli lancia la candidatura: “Porteremo la Formula 1”
“Il primo obiettivo sarà quello di rinnovare l’accordo con il Motomondiale per l’appuntamento del GP d’Italia poi però fra cinque anni penseremo anche a candidarci per portare in Toscana la Formula 1”, ha dichiarato Paolo Poli. Il tracciato, per anni sede abituale dei test ferraristi, potrebbe ospitare le gare. Affinché il sogno si trasformi in realtà, occorrerà, naturalmente, un lavoro maniacale, praticamente perfetto, soprattutto per quanto riguarda l’accordo con importanti partner.
“È un affare più importante – ha ammesso il responsabile del Mugello -, per il quale saranno necessarie partnership a livello nazionale come ha fatto Monza siglando l’accordo con la F1 per i prossimi anni”.
L’Italia è un Paese che vive (anche) di motori. Perché la commissione dovrebbe avrebbe un occhio di riguardo per la pista toscana? Paolo Poli ha spiegato: “Va ricordato che a differenza di altri circuiti italiani, il Mugello non è a gestione statale, qui dal 2006 al 2016 la Ferrari ha fatto enormi investimenti per alzare la qualità delle infrastrutture e la professionalità di chi ci lavora in modo da presentarsi ai clienti di tutto il mondo con un livello sempre più alto”. A detta di Poli, ci sono ottime ragioni per cui sperare: “L’asticella si alza di continuo e noi siamo pronti a mantenere il passo”.
Mugello: la ricaduta economica sul territorio
La ricaduta economica annua derivante dall’attività del circuito del Mugello sull’economia regionale e locale sfiora i 130 milioni di euro. A testimoniarlo il rapporto redatto da Centro Studi Turistici e Irpet, presentato a Palazzo Medici Riccardi da Dario Nardella, Sindaco della Città Metropolitana di Firenze; Federico Ignesti, Assessore al turismo Unione Montana dei comuni del Mugello; Paolo Poli, Direttore Autodromo del Mugello; Stefano Casini Benvenuti, Direttore IRPET; Alessandro Tortelli, Direttore scientifico del Centro Studi Turistici.
Pubblicato nel 2007 e nel 2011-2012, lo studio calcola l’impatto economico diretto e indiretto nell’area del Mugello, e più in generale della provincia di Firenze e della Toscana, derivante dalla presenza e degli eventi organizzati nel circuito. La prima ricerca, relativa al 2007, misurava in 22,7 milioni di euro l’impatto economico del circuito, la cui attività contribuiva allora alla creazione di 120 unità a tempo pieno. La seconda, relativa al biennio 2011-2012, stimava una ricaduta economica annua fra i 63 e i 66 milioni di euro con la creazione di 414 unità lavorative locali.
I principali volani di espansione economica, lavoro e produzione vanno ricondotti – si legge – ai turisti e alla gestione dell’impianto. Sul totale complessivo stimato di 129,1 milioni di euro del 2017, il 61 per cento – ossia 78 mln – è sfociato nel territorio del SLL (Sistemi Locali del Lavoro, ovvero i comuni di Barberino Mugello, Borgo San Lorenzo, Dicomano, San Godenzo, Scarperia e San Piero, Vicchio); il 24 per cento (32 milioni di euro) nell’area metropolitana di Firenze e il restante 15 per cento (19 milioni) nelle altre province della Regione.
Oltre 500mila turisti nel 2017
Fra le informazioni più significative in tal senso, sovviene che, in media, i 300 giorni circa di iniziativa nella pista provocano circa 512mila presenze turistiche tra addetti ai lavori, spettatori turisti/escursionisti, con oltre 305mila notti che rimandano agli eventi organizzati dall’autodromo. Lo studio stabilisce che il 69% sia accaduto all’interno del SLL Borgo San Lorenzo; il 20% nell’area metropolitana, il 10% fuori area metro.
Secondo il comunicato, il sistema economico dell’autodromo (visitatori più gestione) spinge alla creazione di 675 posti di lavoro in Mugello, 297 nel resto dell’area metropolitana, 158 in Toscana; per un totale regionale di 1130 unità lavorative locali attivate. Questo rappresenta il 3,40% sul SLL Mugello, lo 0,1 per l’area metropolitana.
In chiave di prodotto interno lordo riferito al Mugello, infine, quello attivato dal circuito, sull’intera area è pari al 2,78%.
“L’autodromo del Mugello attiva annualmente oltre 512 mila presenze turistiche tra addetti ai lavori – commenta il Sindaco della Città Metropolitana di Firenze Dario Nardella -. Il dato fa riflettere perché la Metrocittà è impegnata nella valorizzazione e promozione di tutto il territorio, con il suo scrigno pieno di tesori d’arte, di paesaggio, di attività artigianali e agroalimentari. Si deve incrementare un collegamento tra eventi e conoscenza di queste caratteristiche peculiari del nostro territorio, che nel Mugello sono tutte rappresentate”.
“Lo studio evidenzia, da un lato, la grande interazione dell’Autodromo con il territorio del Mugello e contemporaneamente un indotto economico sempre maggiore a livello di area metropolitana – spiega l’Amministrazione Delegato Paolo Poli -. Dall’altro c’è la conferma che, se il Gran Premio rappresenta la punta di diamante del calendario sportivo, l’insieme degli eventi, motoristici e non, permette una significativa ricaduta turistica”.