Gli ultimi dati di vendita in Europa pubblicati nei giorni scorsi, confermano la crisi di vendite di Alfa Romeo che continua a far registrare risultati decisamente insoddisfacenti con conseguenze molto negative per lo stabilimento FCA di Cassino dove vengono prodotte le Alfa Romeo Giulia, Stelvio e Giulietta. Secondo gli ultimi dati, infatti, la capacità produttiva di Cassino è sfruttata solo per il 40% ed i giorni di cassa integrazione da inizio anno sono già 91.
Per il futuro dello stabilimento di Cassino le novità in arrivo sono poche. Da una parte, infatti, ci saranno i restyling di Giulia e Stelvio che porteranno qualche novità estetica, soprattutto all’interno dell’abitacolo, ed il debutto delle nuove versioni mild hybrid. Dall’altra parte, però, c’è da considerare la possibile fine della produzione dell’Alfa Romeo Giulietta. La segmento C ha registrato un drastico calo di vendite in questi ultimi mesi e si appresta ad uscire dal mercato, nonostante il recente restyling.
Al momento, l’unica novità per Cassino che FCA ha già confermato è il nuovo Maserati D-SUV, noto anche come “Levantino”, un SUV di segmento D che sarà sviluppato dalla base dell’Alfa Romeo Stelvio. Come previsto dal piano industriale di Maserati, il nuovo Levantino sarà pronto per la commercializzazione soltanto nel corso del 2021. Sarà, quindi, necessario attendere più di un anno prima di registrare l’effettivo debutto del progetto che potrebbe essere presentato, in anteprima, sul finire del prossimo anno da Maserati.
Il Maserati D-SUV potrebbe non essere sufficiente per il futuro di Cassino
Secondo quanto dichiarato da Michele Di Palma, segretario nazionale Fiom Cgil per il settore auto, al magazine L’Inchiesta, il nuovo modello Maserati potrebbe non essere sufficiente per garantire il futuro di Cassino. “La nostra preoccupazione è sui tempi del lancio del nuovo modello ma anche sul fatto che rimane un punto interrogativo: basta il Levantino a saturare completamente lo stabilimento ed a rispondere delle aspettative di occupazione del territorio?”
Per Di Palma, i rischi per il futuro di Cassino sono elevati. Oltre allo stabilimento, inoltre, a vivere nell’incertezza per il futuro è anche l’indotto dello stabilimento che, già da molti mesi, è in piena crisi. Il solo Levantino potrebbe non bastare a garantire la crescita di cui il sito di Cassino ha bisogno per quanto riguarda i livelli produttivi. Per ora, in ogni caso, FCA non sembra essere intenzionata a modificare i suoi piani annunciando nuovi modelli per il sito laziale. Ulteriori aggiornamenti potrebbero arrivare nei prossimi mesi.