Bosch ha annunciato nelle scorse ore il nuovo microchip SiC (semiconduttori al carburo di silicio) che permetterà al pacco batterie di un’auto elettrica di garantire il 6% circa in più di autonomia, oltre ad incrementare la potenza dei motori elettrici.
La migliore conduttività elettrica proposta da questi semiconduttori, inoltre, permetterà di aumentare la frequenza di commutazione e ridurre la dispersione di energia sotto forma di calore. Il fatto che Bosch dedichi del tempo allo sviluppo di questa tecnologia è perché ha effettuato un corposo investimento (ben 1 miliardo di euro), oltre a sfruttare le sue conoscenze nel settore automotive e nella realizzazione di semiconduttori.
Bosch: i microchip SiC riusciranno ad incrementare l’autonomia delle auto elettriche
All’interno della cifra investita rientra l’apertura del nuovo stabilimento di Dresda (in Germania) dove proprio qui verranno prodotti i nuovi microchip SiC a partire dalla primavera del 2020.
Assieme alla fabbrica di Reutlingen, dove Bosch produce i semiconduttori per il settore automotive, il nuovo impianto di Dresda si dedicherà alla produzione del SiC il quale richiede 14 settimane di lavorazione per trasformare i wafer (dischi di silicio o carburo di silicio) con diametro di 300 mm in chip molto più piccoli.
Secondo quanto dichiarato dal produttore europeo, questo particolare microchip introdurrà in commercio dei nuovi standard in materia di dimensioni, velocità e dispersione del calore.
In particolare, la società tedesca afferma che la dispersione di energia sotto forma di calore diminuirà del 50% grazie alla fusione chimica fra atomi di carbonio e struttura cristallina del silicio ultra puro. Con questi microchip al carburo di silicio, la multinazionale tedesca promette una maggiore efficienza da parte delle auto elettriche ed ibride.