Dopo aver visto l’andamento delle vendite dell’Alfa Romeo Stelvio negli USA, è tempo ora di concentrarsi sull’Alfa Romeo Giulia. La berlina, vero e proprio simbolo della casa italiana oltreoceano, sta registrando, come lo Stelvio, un evidente rallentamento delle vendite in questo 2019 confermando i dati poco confortanti che erano emersi già sul finire del 2018.
Per la Giulia c’è da considerare anche il momento difficile di tutto il segmento delle berline premium con molti modelli in costante calo di vendite a causa della concorrenza, sempre più agguerrita, dei SUV. I dati relativi ai primi 9 mesi del 2019 (periodo gennaio – settembre) confermano le difficoltà della berlina e ribadiscono, ancora una volta, l’importanza del nuovo restyling di metà carriera, che potrebbe debuttare a fine anno, e della prima variante ibrida, attesa per il 2020.
La Giulia, come lo Stelvio, ha bisogno di novità concrete per poter sfidare ad armi pari la concorrenza che, di aggiornamento in aggiornamento, continua a proporre una gamma ricca ed articolata. La berlina italiana, al netto delle “solite” serie speciali tipiche di tutti i modelli FCA, continua a presentare la stessa gamma e le stesse caratteristiche dal suo primo giorno di disponibilità sul mercato.
Nel corso dei primi 9 mesi del 2019, come confermano i dati ufficiali pubblicati da FCA, Alfa Romeo ha venduto 6.376 unità di Alfa Romeo Giulia, un risultato che, per la berlina italiana, si traduce in un calo percentuale del 29% rispetto ai dati raccolti nello stesso periodo del 2019. La Giulia è stata superata dallo Stelvio che ha chiuso i primi 9 mesi dell’anno con 6.844 unità vendute ed un calo del 24%.
I dati di vendita della Giulia negli USA continuano ad essere ben al di sotto dei risultati raccolti dalle principali rivali della vettura della casa italiana.
Alfa Romeo Giulia: ecco come stanno andando le vendite delle rivali negli USA
A dominare il segmento dell’Alfa Romeo Giulia negli USA ci sono, naturalmente, i marchi tedeschi a partire da Mercedes che ha registrato un totale di 36 mila unità vendute della sua Mercedes Classe C (i dati comprendono tutte le varianti di carrozzeria della Classe C), un risultato che si traduce in un calo percentuale del 10% rispetto ai risultati ottenuti nello stesso periodo dello scorso anno.
Ci sono poi da considerare le 32 mila unità vendute di BMW Serie 3 (in calo del 5% nonostante l’arrivo della nuova generazione) e le 15 mila unità vendute di BMW Serie 4 (in calo del 30% rispetto ai dati dello scorso anno). Tra i brand tedeschi premium c’è anche Audi che ha venduto 20 mila unità di Audi A4, registrando un calo del 29%, e le 17 mila unità di Audi A5, in calo del 18%.
Restando tra i modelli dei marchi europei, segnaliamo le 13 mila unità vendute della Volvo 60-Series che può contare su di una crescita percentuale pari al +38% supportata dall’avvio della produzione su territorio americano (lo stabilimento è situato a Ridgeville, South Carolina) della nuova generazione con tutti i vantaggi che ne conseguono. Molto indietro la Jaguar XE che si ferma a 3 mila unità vendute, risultato il modello meno venduto di tutto il segmento e registrando un calo percentuale pari al -10% rispetto ai dati dello scorso anno.
Tra le rivali asiatiche dell’Alfa Romeo Giulia si registra un calo generalizzato. L’infiniti Q50 arriva a quasi 20 mila unità vendute evidenziando però un calo, rispetto ai dati dello scorso anno, pari al -24%. Risultati peggiori per la Lexus IS che si ferma a 12 mila unità vendute registrando un calo percentuale pari al -31% rispetto al 2018. Male anche l’Acura TLX che sfiora quota 19 mila unità vendute con un calo del 17% rispetto ai risultati ottenuti nello stesso periodo dell’anno passato.
Come stanno andando le vendite della Giulia negli USA quindi? I numeri parlano chiaro e confermano risultati ben al di sotto delle principali rivali di BMW, Mercedes ed Audi. Anche le altre berline premium hanno volumi di vendita nettamente superiori rispetto alla Giulia (con l’unica eccezione della Jaguar XE che da tempo è in crisi in Nord America). Anche Volvo e Lexus, che sono le concorrenti più vicine ad Alfa Romeo, vendono praticamente il doppio di berline rispetto alla Giulia.
Il dato chiaro ed evidente analizzando i risultati di tutte le rivali di Giulia è che l’intero segmento delle berline premium è in netta difficoltà negli USA, soprattutto per la crescente richiesta di SUV che, a poco a poco, stanno riducendo notevolmente i volumi di vendita delle vetture “tradizionali”. Per la Giulia, quindi, i margini di crescita sono molto limitati e il calo di vendite, anche considerando le pochissime novità registrate nel recente passato dal modello, appare quasi fisiologico.

E’ chiaro che l’imminente restyling, che potrebbe debuttare entro la fine dell’anno in occasione del Salone dell’auto di Los Angeles per poi arrivare in concessionaria ad inizio 2020, potrebbe contribuire a dare una spinta positiva alle vendite della Giulia. Allo stesso modo, il debutto della già programmata versione ibrida (con tecnologia mild hybrid) potrebbe aiutare la vettura che potrebbe, finalmente, contare su qualche novità tecnica in grado di rinnovare una gamma che, dal lancio commerciale, non ha ricevuto alcun aggiornamento.
La strada da fare per ridurre il gap con le dirette concorrenti è ancora molto elevata. La Giulia ha tutte le potenzialità per poter contrastare modelli attualmente più diffusi in Nord America ma Alfa Romeo dovrà incrementare gli investimenti e sostenere al massimo il processo di crescita della berlina. L’appuntamento con i nuovi dati di vendita di Alfa Romeo negli USA è fissato ora per l’inizio del 2020 quando saranno pubblicati i dati relativi all’ultimo trimestre del 2019. Continuate a seguirci per tutti gli aggiornamenti.
Direi al solito un successone
Solo qualche esaltato è convinto che la Giulia sia stato un successo. Vendite flop ovunque.
“E ma il piacere di guida …” cit.
Stefano Ghirotti come macchina è ben fatta, qualità ottima, prestazioni di guida ottimi, manca la tecnologia e un arricchimento dei modelli in vendita.
Poi ci sono quei pochi, che gli interessa solo il marchio, o le prestazioni, o il modo di guidare, sennò non avrebbe venduto.
Un ultimo dettaglio, sfido chiunque a togliere terreno di vendita ad Audi Mercedes e BMW
Giuseppe Mangone è e sarà sempre impossibile levare una fetta di mercato a quei marchi visto comunque che ricoprono in tutto e per tutto ogni segmento di mercato.
Alfa avrebbe bisogno di molto altro
Io ad esempio non ho trovato tutta questa qualità “premium” poi si è molto carente nell’infotainment e avrebbe avuto bisogno di un restyling già lo scorso anno.
Una sw avrebbe avuto maggior successo comunque.. ma i clienti sono scettici nel spendere soldi per alfa romeo. Che piaccia o meno sentirselo dire molta gente è rimasta delusa dai precedenti modelli e ora ci pensa mille volte prima di acquistarne una.
Ottima invece Stelvio, anche se con quello che costa comprerei ben altro 😌
Stefano Ghirotti a volte entra anche la fortuna in gioco. La morte di Marchionne legata alla incapacita’ della famiglia torinese e’ un cocktail micidiale ( hanno scelto anche il CEO sbagliato😱, grande tecnico ma non vision). Se il piano Marchionne era attuato gia’ avremmo 6 nuove Alfa ed i discorsi sarebbero diversi
Roberto Bellagamba penso mancasse un vero progetto anche con marchionne. Dubito che dopo la sua morte sia stato buttato il progetto
Sono cresciuto fin da bambino sopra le Alfa: Giulietta anni 80, Alfa 155, Alfa 159 e tutt’ora guido da ben 16 anni e 324.000 km una Alfa147 JTDMJET. Però mi sarei aspettato un vero cambio di passo. Motore elettrico. Con le nuove tecnologie di assistenza alla guida. Credo che abbiano perso il treno. Settimana scorsa sono andato a provare un’elettrica 100%: non è il futuro, è davvero il presente senza confronto. Peccato per il gruppo FIAT, hanno voluto vivere troppo di rendita…
Non ci sono rivali!!!!!