Non è un buon momento per Fiat in Europa. Il brand italiano, nonostante un buon mese di settembre, è in netto calo nel nostro continente dove fa registrare un poco incoraggiante -14% dopo 9 mesi di 2019. Il marchio Fiat deve fare i conti con il calo generalizzato di tutti i suoi modelli, con l’unica eccezione della Fiat Panda che continua a ottenere risultati positivi, e con l’uscita di scena della Punto.
In attesa dell’arrivo dei dati completi e definitivi relativi al mese di settembre, possiamo analizzare, nel dettaglio, i dati di vendita dei primi 8 mesi del 2019 in Europa per il marchio Fiat dopo aver già analizzato le vendite dei modelli Alfa Romeo in Europa nello stesso periodo di tempo. Ecco come stanno andando, quindi, le vendite dei singoli modelli Fiat:
Fiat: la Panda è la più venduta e l’unico modello in crescita
Il 2019 è un anno da record per la Fiat Panda. La segmento A prodotta nello stabilimento di Pomigliano d’Arco ha chiuso il primi 8 mesi del 2019 con un totale di 127 mila unità vendute in tutta Europa ed una crescita percentuale del +15% rispetto ai risultati dello scorso anno, quando il totale di unità immatricolate si fermò a 110 mila. Da notare che Fiat ha venduto oltre il 75% delle unità di P
Per la Panda, che è anche la segmento A più venduta in Europa e rientra nella Top 20 dei modelli più venduti nel continente, continua ad essere alla portata il raggiungimento del target delle 200 mila unità consegnate nel 2019. Lo scorso anno, la city car del marchio italiano si è fermata a 173 mila unità vendute ed una crescita superiore al 15% potrebbe garantire il raggiungimento dell’obiettivo. La Panda non arriva alle 200 mila unità vendute in Europa dall’oramai lontanissimo 2010. L’attuale generazione è arrivata ad un massimo di 190 mila unità vendute nel 2016.
Alle spalle della Fiat Panda, tra i modelli più venduti in Europa dal marchio italiano, troviamo la Fiat 500, vera e propria icona del brand, che deve fare i conti con un netto calo delle consegne rispetto allo scorso anno. Dopo 8 mesi di 2019, infatti, la 500 si ferma a 123 mila unità vendute con un calo percentuale del 10.2% rispetto ai risultati ottenuti nello stesso periodo del 2018. A differenza della Panda, la 500 è un’auto con vocazione internazionale e solo il 20% delle vendite complessive registrate in Europa arriva dall’Italia.
Calo evidente anche per la Fiat 500X che si ferma a 63 mila unità consegnate nel periodo considerato con un poco confortante -12% rispetto ai risultati dell’anno passato. Da notare che il calo del crossover è legato al mercato italiano dove, ricordiamo, a causa dell’Ecotassa sono state eliminate dalla gamma le versioni a trazione integrale del modello. Senza considerare il mercato italiano, che vale più del 45% delle vendite complessive, la 500X ha raggiunto un totale di 33 mila unità vendute in Europa registrato un risultato in linea con quello dello scorso anno.
Male anche la Fiat Tipo che si ferma a poco meno di 60 mila unità vendute in Europa facendo registrare un crollo delle consegne. Rispetto allo scorso anno, infatti, la Tipo deve fare i conti con un calo del 29% delle immatricolazioni. Risultati negativi anche per la Fiat 500L che si ferma a 28 mila unità vendute (di cui 22 mila in Italia) facendo registrare un crollo delle consegne pari al -33% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Con poco più di 4 mila unità vendute nel corso dei primi 8 mesi dell’anno, la Fiat 124 Spider fa registrare un calo percentuale del 28% completando il quadro fortemente negativo per la gamma Fiat.
Da notare, infine, che all’appello, rispetto allo scorso anno, mancano le 26 mila unità vendute di Fiat Punto, uscita dal mercato la scorsa estate, che, nella prima parte del 2018, aveva dato un buon contributo ai volumi di vendita complessivi del marchio italiano. L’assenza di una segmento B dalla gamma rappresenta, ad oggi, un vuoto significativo per il marchio italiano. Tra le due segmento A, Panda e 500, la Tipo e la 500X c’è un vero e proprio vuoto che, oramai è chiaro, la 500L, in forte calo e con appena 6 mila unità vendute al di fuori dell’Italia, non può coprire.