Nel corso del 2020, probabilmente a partire dal 4 luglio 2020, prenderanno il via le vendite della nuova Fiat 500 Elettrica, la nuova city car a zero emissioni del gruppo FCA che, attualmente, è in fase di pre-produzione nello stabilimento di Mirafiori, il sito piemontese destinato a diventare un vero e proprio punto di riferimento per la gamma elettrica del gruppo.
La nuova Fiat 500 Elettrica sarà presentata in pubblico, probabilmente, a marzo in occasione del Salone dell’auto di Ginevra 2020 e, successivamente, verrà avviata alla vendita in tutti i principali mercato internazionali, partendo dall’Europa ed arrivando al Nord America e, verosimilmente, ai mercati asiatici.
Nel frattempo, FCA ha interrotto la produzione della Fiat 500e, l’elettrica, che veniva prodotta in Messico per essere commercializzata, esclusivamente, in alcuni mercati degli Stati Uniti e solo per rispettare le normative locali che, di fatto, imponevano ad FCA di realizzare un modello elettrico. per ampliare la gamma di vetture.
Lanciata in California nel luglio del 2013 ed in Oregon nel corso del 2014, la Fiat 500e non è mai arrivata in Europa (per un certo periodo di tempo era possibile importarla dagli USA grazie a rivenditori indipendenti) e FCA non ha mai realmente investito nel progetto tanto che, qualche anno fa, lo stesso Marchionne dichiarò che il gruppo perdeva soldi per ogni unità prodotta.
Nonostante la poca voglia di investire nel progetto ed i pochi mercati di commercializzazione, la Fiat 500e, nel corso della sua carriera, ha ottenuto riscontri commerciali abbastanza positivi che fanno ben sperare (anche in considerazione della crescente richiesta di modelli a zero emissioni) in vista del debutto nordamericano della nuova Fiat 500 Elettrica, un modello completamente nuovo (la piattaforma è specifica per modelli EV) che potrebbe contribuire al rilancio di Fiat oltreoceano.
Fiat 500e: i dati di vendita negli USA dal 2013 ad oggi
Con sette anni di carriera alle spalle, la Fiat 500e ha attraversato diversi stadi di evoluzione del mercato delle auto a zero emissioni negli Stati Uniti, potendo beneficiare anche degli incentivi all’acquisto (in particolare la California è da sempre uno degli Stati americani più attenti a supportare la mobilità elettrica) che, soprattutto nei primi anni, hanno contributo alla diffusione della vettura.
Dalla metà del 2013 al mese di settembre del 2019, Fiat ha distribuito negli USA circa 27 mila esemplari di Fiat 500e. Da notare che i dati di vendita della 500e negli USA (non essendo divulgati direttamente da FCA che rilascia i dati cumulativi che comprendono anche le vendite della 500 “tradizionale”) sono stimati.
Per quanto riguarda le vendite annuali, la 500e ha fatto registrare un considerevole calo a partire dallo scorso anno, in parallelo alla crescita del mercato delle auto elettriche negli USA (dalle 200 mila unità vendute del 2017 si è passati a circa 350 mila unità vendute nel 2018) ed al notevole aumento della concorrenza con il successo di Tesla e con tanti altri brand del settore automotive che hanno iniziato ad aumentare gli investimenti nel settore elettrico.
La carriera della Fiat 500e iniziò nel luglio del 2013, con l’avvio delle vendite in California. Al termine del 2013, la piccola elettrica di Fiat raggiunse circa 2.300 unità vendute con una quota di mercato nel settore EV del mercato USA pari al 2.3%. Successivamente, nel 2014, il totale di unità vendute raggiunse 5130 unità con una quota di mercato superiore al 4%. Nel 2015, inoltre, la 500e tocca il suo massimo con quasi 6200 unità vendute ed una quota di mercato del 5.3%.
Dal 2016, invece, è iniziata il mercato elettrico degli Stati Uniti è iniziato a crescere a ritmo sostenuto (passando dalle 116 mila unità del 2015 alle 158 mila unità del 2016 e a circa 200 mila unità nel 2017) anche grazie ad un notevole incremento del numero di auto elettriche e, più in generale, degli investimenti delle case produttrici. Il 2016 per la 500e si è chiuso con un totale di circa 5.300 unità vendute ed una quota di mercato del 3.4%.
Nel 2017 l’elettrica di casa Fiat chiude l’anno con un totale di quasi 5.400 unità vendute, registrando quindi una leggerissima crescita rispetto all’anno precedente, e con una quota di mercato in calo al 2,6%. Il 2018, infine, è l’anno del definitivo crollo della 500e che supera di poco quota 2.200 unità vendute (in un mercato da 361 mila unità vendute) con una quota di mercato che scende ad appena lo 0.6%. Dopo 9 mesi di 2019 e l’annuncio della fine della produzione arrivato poche settimane fa, la 500e deve accontentarsi di un totale di circa 400 unità vendute ed una quota di mercato pari allo 0.18%.
Unità vendute | Market share EV | |
2013 | 2300 | 2,30% |
2014 | 5130 | 4% |
2015 | 6200 | 5,30% |
2016 | 5300 | 3,40% |
2017 | 5400 | 2,60% |
2018 | 2200 | 0,60% |
2019 | 400 | 0,18% |
Nuova Fiat 500 Elettrica: obiettivo 80 mila unità vendute all’anno in tutto il mondo
A limitare negli ultimi anni la diffusione della Fiat 500e, oltre al prezzo tutto altro che contenuto, sono state le caratteristiche tecniche ed, in particolare, l’autonomia. La city car, infatti, continua ad integrare una batteria da 24 kWh con un’autonomia che, secondo gli standard americani, non supera i 140 chilometri.
A differenza della 500e, la nuova Fiat 500 Elettrica si prepara a conquistare il mercato con un comparto tecnico completamente aggiornato e rinnovato. Il nuovo progetto può essere considerato, a tutti gli effetti, come una nuova generazione di 500e ed avrà l’ambizione di migliorare, notevolmente, le vendite della prima versione elettrica della 500 sfruttando, al massimo, la crescente richiesta di modelli EV negli USA.
Ricordiamo che FCA ha confermato che il target di produzione della Fiat 500 Elettrica è fissato a 80 mila unità all’anno. Una parte considerevole dei volumi di produzione dovrà essere assorbita dal mercato nordamericano. La 500 Elettrica potrebbe, quindi, rappresentare una vera rivoluzione per il marchio Fiat che, negli ultimi anni anni, ha registrato un fortissimo crollo delle consegne oltreoceano. Il successo della 500 Elettrica potrebbe fare molto bene anche agli stabilimenti italiani ed, in particolare, al sito di Mirafiori che ha scommesso sul progetto per il suo futuro.