Condono bolli auto non pagati: una bufala. Parliamo delle tasse di proprietà della vettura non pagate negli anni addietro: nel periodo tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2010. Tira molto la fake news secondo cui chi non ha versato i bolli alla Regione di residenza la faccia franca. E possa non pagarli neppure in futuro, grazie a un sanatoria. Ma le cose stanno davvero così? Sul serio è arrivata una manna dal cielo che salva gli automobilisti-evasori? La risposta è no. Per capire come si è formata una bufala così sexy, e come si è propagata sul web, occorrono due premesse.
Primo. Il bollo auto è detestato dagli italiani, una tassa che finisce nelle casse delle Regioni (e delle Province autonome) e che vede infatti una percentuale altissima di evasione, specie nel Sud Italia, con la Sicilia a fare da capofila. Un’avversione dovuta al fatto che il bollo auto annuale lo paghi se usi l’auto 24 ore al giorno per 365 giorni; oppure se la usi un quarto d’ora in 12 mesi. Nell’ultimo caso, chi la utilizza poco, sostiene che sia assurda una tassa di proprietà su un bene utilizzato pochissimo. Grosso modo, siamo sul piano del canone Rai: non vedo la Rai, ma pago quella “maledetta” tassa di proprietà della tv. Un’imposta che viene vista come ingiusta, quella del bollo auto. Di qui il fascino della fake news online: il condono bollo auto fa presa.
Condono bolli auto non pagati, come funziona?
Seconda premessa per il condono bolli auto non pagati: vediamo perché è una bufala. La Commissione tributaria regionale Marche, con la sentenza numero 692 del 16 settembre 2019, si è espressa sul bollo auto. Una presa di posizione che ha fatto boom sul web. Se un automobilista non paga un bollo, gli arriva a casa la cartella di pagamento della Regione o del riscossore (come l’Agenzia delle Entrate, ex Equitalia). La cartella portante l’iscrizione a ruolo del bollo auto, se il debito è sotto i 1.000 euro, rientra nella pace fiscale: così ha deciso la Commissione tributaria regionale Marche. Che si rifà alla all’articolo 4 del decreto legge 119 del 2018: i debiti fino a 1.000 euro comprensivi di capitale, interessi per ritardata iscrizione e sanzioni, tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2010, sono annullati.
Sanatoria bollo auto Regione Marche
In parole povere, chi non ha pagato bolli tra l’inizio del 2000 e la fine del 2010, se l’ammontare è sotto i 1.000 euro, ha diritto al condono. Una sanatoria per legge, tale per cui non deve niente alla Regione: questa la visione della Commissione tributaria regionale Marche.
La fake news sul condono bollo auto è affascinante. Ma pur sempre fasulla. Anzitutto, la Commissione tributaria regionale Marche, pur avendo esaminato la questione con attenzione, e pur con una decisione articolata e motivata, ha un valore limitato. Non è la Corte costituzionale, non è la Cassazione a sezioni unite, non è la Cassazione a sezione singola. Pertanto, le Regioni continueranno ad agire come prima: vorranno indietro dagli automobilisti tutti i vecchi bolli non pagati, sulla scorta di regole semplici e tuttora in vigore. Chi non paga il bollo auto nell’anno giusto, allora verserà il dovuto più gli interessi in futuro. Grazie anche all’aiuto dell’Agenzia delle Entrate o di un altro riscossore terzo.
Condono bolli auto non pagati: una bufala
Chi ci casca, perde tempo: la Regione impone il pagamento. E usa strumenti coercitivi, primo fra tutti le ganasce fiscali: il fermo amministrativo del bollo auto. Senza contare il tempo sprecato per chiedere il condono.
È purtroppo un vizio diffuso quello di dare false speranze agli automobilisti: basti pensare alle multe annullate per le telecamere ai semafori rossi non legali. Alla fine, tutti gli automobilisti hanno pagato la multa, si son visti togliere i punti della patente. Chi ha fatto ricorso al Prefetto ha pagato multe doppie: 320 euro. Una batosta a causa delle pericolosissime bufale online.
Il consiglio per chi ha pendenze coi bolli auto?
Andare in Regione, farsi fare i conti e chiedere la rateizzazione del dovuto: a questo punto, sarà importante versare ogni singola rata con puntualità. Altrimenti, si perde il beneficio del pagamento con le mensilità.