Gli alfisti conoscono bene la storia di questa automobile. Una delle macchine che negli anni ’70 ha rappresentato al meglio lo spirito di Alfa, pur modificando ed apportando molte novità nel settore.
Alfasud infatti è stato un prodotto di successo, che ha segnato sicuramente il passo per tutto il settore dell’automotive del tempo. Meccanica rivoluzionaria e un’estetica semplice ma funzionale, sono state le sue qualità maggiori, che hanno fatto entrare l’automobile di diritto tra le migliori e più importanti creazioni della storia Alfa.
La Storia di Alfasud
Nel 1969 Alfa cercava un’automobile che potesse entrare di prepotenza nel mercato del segmento C, che fosse esteticamente bella, ma che soprattutto riuscisse a coinvolgere l’opinione pubblica per funzionalità e capacità tecniche. Da questa necessità Giuseppe Luraghi, allora amministratore della azienda, decise di inserire a capo del progetto l’ingegnere Austriaco Rudolf Hruska collaboratore di altri grandi marchi storici nel campo automobilistico (vedi Porsche).
Hruska fu capace di creare un squadra unica, che permise all’automobile di prendere forma secondo le proprie esigenze, e capace di far diventare la praticità perno dell’elaborazione tecnica. L’ingegnere chiamò a lavorare sul design e le forme l’allora giovanissimo Giorgetto Giugiaro, che ebbe la possibilità di lavorare con Alfa con la sua appena creata Italdesign Giugiaro (società appena fondata).
Nella creazione del design Hruska pretese il massimo da Giugiaro in termini di funzionalità e praticità dell’automobile, chiedendo di applicare accortezze precise sulle misure, in modo da rendere l’auto soprattutto comoda.
La meccanica di avanguardia di Alfasud
L’auto, oltre che avere uno stile unico e riconoscibile, grazie all’incredibile lavoro del giovane Giugiaro, che già si faceva riconoscere per le sue creazioni, fu da subito punto di riferimento anche per quello che riguarda la meccanica.
Alfasud fu la prima macchina a vedere l’introduzione di alcuni accorgimenti tecnici meccanici moderni. L’impianto frenante ad esempio, fu una delle cose rivoluzionarie introdotte. quattro dischi di cui gli anteriori con tecnologia Inboard (capace di gravare meno sulle sospensioni in frenata) hanno reso l’auto tra le più maneggevoli, e inoltre, la chicca del freno a mano sulle ruote anteriori, permise di considerare il freno di stazionamento come un vero e proprio freno di emergenza.
Altra grossa novità importante introdotta riguardò le sospensioni, le quali, oltre ad avere il già utilizzato classico schema MacPherson, videro per la prima volta l’introduzione dello schema rovesciato, rivedendo di fatto il sistema, e rinforzando con un supporto rigido che evitasse problemi di deformazione in virata. I motori dell’Alfasud invece furono tra i più “frizzanti”, 1500 cc e 1200 cc, (di base 1500 cc) e permisero ad Alfa di mantenere un’ottima potenza bilanciando le prestazioni.
Alla fine della creazione, un team di collaboratori di Hruska, con il permesso di Giuseppe Luraghi, rivide qualche dettaglio in modo da abbassare i costi, per facilitare la vendita del prodotto. Dettagli come il servofreno, interni, sedili, e qualche parte meccanica come la quinta marcia, non furono inseriti di serie, e non badando troppo alla qualità dei materiali, fu messa sul mercato una prima versione dell’automobile, che forse inizialmente non rispecchiava a pieno lo stile Alfa, riconosciuto per qualità e ricercatezza. Di fatto comunque Alfasud permise al marchio Alfa di conquistare i cuori di milioni di acquirenti da subito, diventando una delle automobili di punta del brand.