Autovelox fucilato a Chiavenna (Sondrio, Lombardia). Addirittura il sindaco Luca Della Bitta ha ricevuto minacce di morte tramite social. Ma dice di non avere paura e che procederà nelle sedi opportune, perché le regole e le istituzioni si difendono e si rispettano. E chi ha sbagliato pagherà. Infatti, alcuni automobilisti, postando messaggi su Facebook, si sono detti pronti a prendere il sindaco a fucilate, proprio come accaduto a metà della settimana scorsa all’autovelox posizionato dal 12 agosto 2019 la strada di accesso al paese.
Distrutto da colpi d’arma da fuoco
L’autovelox fucilato a Chiavenna e le minacce al sindaco (atti da condannare nella maniera più assoluta) fanno discutere. L’autovelox è entrato in funzione sulla strada che collega Mese a Chiavenna col limite di 50 chilometri orari lungo il rettilineo. Qui sta il cuore della contestazione al sindaco: su quella strada, con quelle condizioni dell’asfalto e del traffico, considerando anche il meteo, il limite di 50 chilometri orari è troppo passo. Chi critica il sindaco sostiene che si tratti di una sorta di trappola per fare cassa: siccome sul rettilineo si può tranquillamente procedere a una velocità parecchio superiore ai 50 chilometri orari, allora lo strumento servirebbe per incamerare multe. E non per migliorare la sicurezza stradale.
Dalla parte del sindaco
Ovviamente, il sindaco ha ragione. Per legge, il Comune ha diritto di mettere l’autovelox lì dove ritiene opportuno e con il limite che considera giusto. Per far calare il numero di incidenti, o per prevenirli. Chi corre troppo e si vede appioppare multe (tremila in pochi mesi, con conseguenze anche per le patenti, sospese o soggette a decurtazione di punti) deve farsi un esame di coscienza: c’è un limite, esiste un cartello che preavvisa della presenza di un autovelox, e occorre adeguarsi. Ma quand’anche si volesse mettere in dubbio la bontà della scelta del sindaco, di sicuro la via non è questa: autovelox fucilato a Chiavenna e minacce al numero uno cittadino. Assurdo in una nazione civile. Altro discorso è la legittima polemica politica: i toni si sono accesi in consiglio comunale, con l’opposizione che critica il limite (troppo basso) e in generale il progetto mal gestito.
Che ne è dell’autovelox fucilato
Giovedì all’alba una scarica di pallini e pallettoni esplosi con un fucile da caccia a due canne hanno distrutto la telecamera, gli altri i fili dei collegamenti elettrici. L’autovelox in via Volta è stato posizionato su richiesta degli stessi abitanti della zona, con la strada attraversata dai ragazzi diretti al vicino istituto comprensivo Garibaldi. In quel punto in passato ci sono stati incidenti mortali e il semaforo a chiamata non bastava. L’impianto sarà sostituito: 50.000 euro il costo. Da spalmare sulla collettività. È comunque caccia sia a chi ha sparato sia a chi ha minacciato.