A breve, dopo il perfezionamento dell’accordo FCA-PSA, i due gruppi formeranno il quarto Costruttore auto al mondo. Sino a oggi, FCA è ottavo, mentre PSA nono. Un matrimonio che vede quindi guadagnarci entrambi, per svariati motivi. Ma c’è un dato fermo in tutta la vicenda, a nostro giudizio: fusione FCA-PSA, Tavares trionfa.
Carlos Tavares, l’uomo in più
Il fatto è che agli azionisti di ciascuna società andranno il 50% del capitale del nuovo gruppo. L’operazione verrà effettuata in forma di fusione sotto una capogruppo olandese e . Veniamo al dunque: il consiglio di amministrazione sarà composto da 11 membri. Cinque membri del consiglio di amministrazione sarebbero nominati da FCA (incluso John Elkann in qualità di Presidente) e cinque da Groupe PSA (incluso il Senior Independent Director e il Vice Presidente). Attenzione all’elemento numero undici: Carlos Tavares. Sarà Chief Executive Officer, oltre che membro del Consiglio di amministrazione, per un mandato iniziale di cinque anni. Ecco perché dalla fusione FCA-PSA, Tavares trionfa.
Un… undicesimo che diventa numero uno
Quindi cinque per FCA, cinque per PSA, più l’undicesimo, Carlos Tavares, che sarà Chief Executive Officer. A vincere è soprattutto il manager portoghese di 61 anni, futuro amministratore delegato. Il punto di partenza è la lunga ed estenuante telenovela fra FCA e Renault. Tavares, da fuori, ha atteso che il governo francese mettesse il naso nella trattativa in qualità di azionista della Casa della Losanga. L’esecutivo transalpino puntava a una fusione nella quale fosse Parigi a prevalere. Così, è saltato tutto, e di conseguenza anche il possibile fidanzamento fra FCA e Nissan (alleato di Renault) non è andato a buon fine. Anche i buoni rapporti fra la famiglia Agnelli e la famiglia Peugeot hanno giocato a favore di Tavares.
Auto elettrica: Tavares e i governi
Il manager portoghese Carlos Tavares, CEO di PSA e designato a guidare il nuovo maxi-gruppo da 9 milioni di auto annue con FCA, è stato scelto anche per la sua ferma presa di posizione nei confronti dei governi europei. Esiste infatti una profonda divergenza, dice Tavares, tra quanto gli esecutivi del Vecchio Continente stanno chiedendo all’industria in termini di riduzione delle emissioni e quanto gli stessi governi fanno a favore delle Case. La transizione verso l’elettrico, l’espansione delle gamme elettrificate (anche ibride quindi) non viene sostenuta in modo adeguata dalla politica dei vari singoli Paesi.
Fra ideologia e praticità
Carlos Tavares ha detto, al magazine Usa Ward’s Auto, che i governi europei sono guidati più dall’ideologia che dalla praticità. Il riferimento è alle richieste pressanti di transizione verso l’elettrico o l’elettrificato. Ma c’è di più: l’Unione europea e i singoli Paesi, secondo Tavares, non stanno rispettando i loro obblighi per sostenere l’industria automotive. Manca il contributo finanziario necessario per rendere accessibili i veicoli elettrificati. Non esiste neppure un adeguato sviluppo di una rete di ricarica delle batteria che copra tutta l’Europa occidentale. Così, sono troppo ravvicinate le scadenze fissate per i divieti di vendita di nuove auto a benzina o a gasolio. I singoli governi si sono affidati a un dogma, senza verificare che il progetto elettrico possa divenire realtà in tempi rapidi. Una linea che sicuramente Tavares manterrà anche dopo la fusione FCA-PSA.
Approfondimento: FCA e Tesla un accordo per le batteria e trasmissioni?
Il prezzo dell’auto elettrica
Molto incisivo Tavares anche sulla questione presso: secondo l’amministratore delegato di PSA e futuro “capo” di FCA-PSA, i consumatori dovrebbero capire che l’auto elettrica è più cara di quella convenzionale, con i costi di produzione e di sviluppo più elevati. Sarebbe bello pertanto se i governi lo rendessero noto agli automobilisti.