La notizia della fusione tra Fiat Chrysler e Peugeot tiene banco nelle sedi istituzionali e politiche. Un matrimonio del quale si conosce ancora poco, ma in grado comunque di dividere l’opinione pubblica. Se la prima cittadina di Torino Chiara Appendino ha affermato di seguire con particolare attenzione l’evolversi della vicenda, Alberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte, promuove l’operazione, a differenza di Vincenzo Ilotte, presidente della Camera di Commercio di Torino, apparso abbastanza preoccupato.
Investimenti confermati produzione auto elettriche a Mirafiori”
“Le mie valutazioni erano positive quando si era arenata la trattativa e sono positive oggi. Questo serve per rafforzare FCA e serve per creare il terzo colosso al mondo nella costruzione delle automobili e non dimenticando che una delle due gambe rimane ben ancorata nel nostro Piemonte”, commenta Cirio che poi continua, “Stamattina ho avuto una lunga call con Pietro Gorlier (CEO Fca) con il quale ho approfondito le cose che mi stanno più a cuore che sono gli investimenti e i posti di lavoro. Sia gli investimenti sull’elettrico, sia quelli sulla Maserati sono ampiamente confermati per cui il piano di piena occupazione degli impianti piemontesi e sicuramente garantito da questo nuovo accordo”.
Per il Presidente della Regione Piemonte, Torino potrebbe diventare l’hub dell’elettrico spingendo quindi alla possibilità di realizzare a Mirafiori non solo tradizionali modelli Fiat Chrysler, ma anche di Opel e Peugeot. Una frecciatina non la risparmia ai poteri forti: “Credo che il Governo italiano debba dire la sua, ma io sono un liberista. Credo nella necessità che alle aziende debba essere lasciata libertà di muoversi sul mercato. Credo invece che il Governo debba creare le condizioni per chi volesse lavorare in Italia per poter continuare a farlo e per poter continuare a investire, perché i posti di lavoro si creano attraverso le fusioni e attraverso le azioni sul mercato, non attraverso i redditi di cittadinanza”.
Il governatore ha lungamente parlato con Pietro Gorlier, il responsabile Emea (Europa, Africa e Medio Oriente) di Fiat Chrysler. Una conversazione che anticipa alcuni contenuti dell’incontro previsto il 12 novembre tra i vertici di Fiat Chrysler e le autorità. Interpellato dal Corriere della Sera, Cirio racconta:
“Gorlier mi ha rassicurato: tutti gli investimenti in corso negli impianti torinesi sono confermati. E mi ha lasciato intendere che Mirafiori sarà centrale nello sviluppo della mobilità elettrica del gruppo, non solo per i brand di Fca, Maserati e 500E, ma anche per alcuni modelli di utilitarie elettriche Peugeot e Opel. Tutti vogliamo che il terzo costruttore al mondo dell’automotive che si sta formando sia di casa a Torino. Per produzione e progettazione. Non ho dubbi che sarà così”.
Torino polo per l’elettrico
Il quartier generale del nuovo colosso industriale resterà in Olanda, quella operativa probabilmente sarà invece a Parigi. Del gruppo lo Stato francese figura tra gli azionisti. Il capoluogo piemontese manterrà un peso specifico: “Gorlier mi ha assicurato che il piano occupazionale e produttivo per il nostro territorio è ampiamente confermato – aggiunge Cirio -. E Torino potrà diventare un polo per l’elettrico nel segmento delle utilitarie del gruppo. Oggi vedo più opportunità che rischi da questa alleanza. A noi rappresentanti delle istituzioni spetta il compito di monitorare e anche incoraggiare gli investimenti”.
Il governo italiano non era informato della fusione in corso? “Mi auguro che non sia vero. Le aziende devono potersi muovere in un contesto di libero mercato, ma le istituzioni devono vigilare. Soprattutto quando si tratta di società strategiche per l’economia. Il governo deve fare la sua parte, non stare solo a guardare”.
Per convincere Fca-Psa a investire sul territorio il Piemonte ha stilato un programma: “Stiamo utilizzando una parte di fondi europei del Fesr non utilizzati dalla scorsa giunta regionale per formazione, ricerca e sviluppo dell’elettrico. Oggi (ieri per chi legge, ndr) ho incontrato alcuni manager Fca per mettere in pista progetti innovativi, condivisi con il Mise, sulla mobilità elettrica. Il Piemonte ha tutta la capacità per assumere una leadership nella mobilità sostenibile”.
Contatti con Tesla per la batteria elettrica
Anche se la costruzione delle grandi batterie elettriche si sta svolgendo altrove, tra Francia e Germania, ci sono delle opportunità: “Abbiamo avuto contatti con Tesla per la sua giga-factory che nascerà in Europa, ma temo che investiranno in Germania, in Sassonia. Tuttavia, ci sono altri operatori interessati. C’è Solvay che è già operativa in Piemonte: la multinazionale produce anche batterie e componenti per gli smartphone. E ho incontrato anche diversi investitori del Far East”.
Le funzioni dei 5mila lavoratori degli enti centrali di Mirafiori non sono garantite. “Ribadisco: saremo vigili e monitoreremo affinché questa alleanza porti soprattutto benefici per il territorio. E sono convinto che sarà così. Il mercato dell’auto chiede operatori globali. Inevitabilmente ci saranno sinergie e razionalizzazioni. Sono convinto che Torino non sarà penalizzata”. La corsa all’elettrico ha un prezzo elevato come i 450 lavoratori licenziati da Mahle, impresa attiva nel diesel. “Per me quella non è una partita chiusa. E non lo è neanche per il premier Conte, che teniamo costantemente informato. E stiamo facendo di tutto per ribaltare la volontà dell’azienda di chiudere due stabilimenti in Piemonte. In alternativa punteremo sulla reindustrializzazione”