Nel febbraio 2007 esordiva il risarcimento diretto Rc auto. L’obiettivo del legislatore era semplice: se il carrozziere convenzionato ripara l’auto della vittima, si eliminano le frodi. Tagliati fuori i carrozzieri indipendenti, c’è il controllo totale del mercato della riparazione da parte di pochi gruppi assicurativi. E in teoria l’assicurato è soddisfatto perché ha l’auto riparata in fretta. In ultima analisi, il risarcimento diretto fa abbassare paurosamente i prezzi Rca. Qual è la situazione oggi? Un disastro.
Il risarcimento diretto è in crisi
Come correttamente ricorda Federcarrozzieri (la Federazione di carrozzieri indipendenti), il risarcimento diretto Rc auto ha determinato interferenze. Da parte di chi? Sono le imprese assicuratrici a farlo. Tramite i contratti: il cliente è stato canalizzato in modo forzoso verso le carrozzerie convenzionate. Che devono lavorare a costi di manodopera bassissimi: le compagnie lo impongono. Con gravi rischi per la sicurezza stradale: se il carrozziere convenzionato lavora a basso costo, il pericolo è che la riparazione non sia a regola d’arte. Senza parlare delle micro-imprese, specie in certe zone del Sud: dubbi in merito al completo rispetto delle regole. Sui contratti dei dipendenti e dei collaboratori. Dubbi anche sul rispetto delle regole che concernono lo smaltimento dei rifiuti creatisi dopo la riparazione dell’auto.
Addio libertà
Il risarcimento diretto, dice Davide Galli, presidente di Federcarrozzieri, comprime la libera scelta: se fosse stato libero di scegliere, la vittima magari si sarebbe rivolta al riparatore di fiducia, al carrozziere libero, indipendente. E invece c’è la canalizzazione verso il carrozziere convenzionato, con evidenti criticità in tema di qualità e di sicurezza delle riparazioni.
Si stava meglio prima
Prima del febbraio 2007, era la compagnia del responsabile che provvedeva alla liquidazione del danneggiato: questo avveniva con indubbi benefici per il contenimento dei costi e delle frodi. Il motivo? C’era un maggior controllo sul sinistro, spiega Federcarrozzieri. Ora invece la compagnia del danneggiato non responsabile liquida direttamente il proprio assicurato per conto della compagnia del responsabile: il rimborso avviene attraverso un articolato sistema di compensazione a forfait. In base a una convenzione tra imprese assicuratrici denominata Card. Tutto complicato, farraginoso, bizantino, inutile e anzi dannoso: è il risarcimento diretto Rc auto.
L’Ivass dice bene
Correttamente, l’Ivass (Istituto di vigilanza sulle assicurazioni) ha detto che questo sistema è in crisi. E che ha introdotto elementi distorsivi nella responsabilità civile auto. Per l’authority, il settore delle assicurazioni deve essere riformato profondamente a partire dal risarcimento diretto. Questo ha fatto il suo tempo, non avendo centrato gli obiettivi per il quale era nato. I sistemi di compensazione disincentivano la lotta alle frodi e generano alterazioni del mercato. Norme di legge e regolamenti non sono eterni e vanno adattati allo sviluppo dei mercati.
Se la legge non basta
Non è bastato per risolvere queste criticità l’intervento della Legge 124/2017 Concorrenza: il danneggiato, stabilisce la regola, ha diritto all’integrale risarcimento del danno per la riparazione a regola d’arte del proprio veicolo. Dove? Presso il riparatore di propria fiducia. Eppure continuano a essere immesse sul mercato polizze che contengono clausole di dubbia liceità: franchigie (penali in euro) a carico di chi si rivolge al carrozziere indipendente; rimborso pieno a chi va dal carrozziere convenzionato. Con effetti anticoncorrenziali e distorsivi del mercato. Serve davvero una riforma Rc auto.