Sentiamo il sindaco di Roma, Virginia Raggi: la Città Eterna vuole porsi come capofila a livello internazionale in materia di sicurezza stradale. Questa affermazione suscita perplessità: Roma è una trappola mortale, fatta di buche, asfalto rovinato, mezzi pubblici vetusti e pericolosi per gli altri utenti, segnaletica da Quarto Mondo.
Come nasce l’idea
Tutto prende piede dal sodalizio tra ACI (Automobile Club d’Italia), Comune di Roma e FIA (Federazione internazionale dell’automobile). Obiettivo, avviare iniziative di sensibilizzazione e di educazione stradale. Che coinvolgano tutti gli ambiti della società, a cominciare dalle scuole. Infatti, Angelo Sticchi Damiani, presidente ACI, ha detto che la sicurezza stradale è un valore assoluto, per gli elevatissimi costi morali e sociali. Ma anche per evitare che la generazione giovane, la più colpita, venga falcidiata sulle strade.
Sicurezza stradale: demagogia politica
All’interno del sodalizio, le parole della sindaca Raggi. Perché la riduzione degli incidenti e dei morti sulle strade è il target. Con un un occhio puntato su una mobilità più sostenibile e accessibile. Ossia diffusione dei veicoli elettrici al 100%, ma anche salvaguardia di pedoni e ciclisti grazie alla realizzazione di piste ciclabili. Nonché rispetto delle regole da parte di tutti gli utenti della strada. È demagogia politica.
Campagne di sensibilizzazione
Così, Campidoglio, FIA e ACI sosterranno specifiche campagne di sensibilizzazione e formazione per far capire ai ragazzi e agli adulti il valore della mobilità senza sinistri. Tutto lodevole, però le parole della Raggi sono fuori luogo. Comunque, secondo la sindaca, si tratta di temi in cima alla agenda del Campidoglio. Si sviluppano queste tematiche tramite il rafforzamento del trasporto elettrico, investendo sulle piste ciclabili e implementando i momenti di apposita formazione nelle scuole.
Realtà amara
Purtroppo l’Italia, e Roma per prima, è molto indietro in fatto di sicurezza stradale. Nel 2018, sono stati 172.553 gli incidenti stradali con lesioni a persone nel nostro Paese, che non ha centrato l’obiettivo dell’Unione europea di dimezzare le vittime stradali fra il 2001 e il 2010, e anche fra il 2011 e il 2020. La capitale è fra le maggiori responsabili di queste disgrazie sulle strade. Con un esercito di automobilisti e motociclisti in lotta contro il Comune: hanno fatto causa, per i danni da buca. Risultato: guai alle auto, alle moto, e con feriti e morti. Con i prezzi Rc auto alle stelle.
Sicurezza stradale: e Roma?
Secondo le statistiche sulla localizzazione degli incidenti in Italia nel 2018, pubblicate dall’Automobile Club d’Italia, solo sei province nel nostro Paese hanno già raggiunto l’obiettivo fissato dall’Unione europea di ridurre del 50% nel periodo tra il 2011 e il 2020. Roma non c’è, nonostante le parole. E, mentre scriviamo, la capitale è paralizzata da un traffico infernale e pericoloso.