I Comuni incassano un miliardo di euro e mezzo l’anno in multe. Gli autovelox sono una parte fondamentale di questo business enorme, per ripianare i debiti dovuti ai costi della politica. La legge 120 del 2010 imponeva ai Comuni di spartire i proventi delle sanzioni, ma tuttora mancano i decreti attuativi di quella norma. Ora però, per gli autovelox gestiti dalla municipale, le regole cambieranno.
Attualmente, i Comuni fanno le multe con gli autovelox in città e fuori. Su strade di proprietà di Province, Regioni, Stato. Gli incassi vanno a finire fra le braccia dei Comuni stessi. Domani, con la direttiva, i Comuni continueranno a godere delle sanzioni da autovelox in città. Ma non potranno operare fuori: niente extraurbane, niente strade diverse da quelle urbane.
Tutte le multe dei Comuni
È una legnata ai danni dei Comuni, che in qualche modo dovranno rifarsi. Cercheranno di incassare soldi con altre multe: Zone a traffico limitato, autovelox in città, telelaser, Trucam, Scout Speed da auto in movimento, telecamere ai semafori. Senza contare i divieti di sosta su strisce blu, assurdamente create in periferia.
Autovelox fissi: quali regole
Come sempre equilibrata l’analisi della situazione da parte di poliziamunicipale.it. Parla di stop ai controlli della velocità da parte delle Polizie locali sulle superstrade. Fine della collocazione di postazioni fisse dei Comuni sulle strade urbane secondarie diverse da quelle comunali. Ma anche obbligo di pianificazione concertata dei controlli dei diversi organi di Polizia stradale. Obiettivo: evitare rilevamenti contemporanei della velocità sulla stessa strada. Divieto di postazioni fisse di misurazione della velocità sulle strade urbane di quartiere e sulle strade locali urbane o extraurbane. Sta tutto nella bozza di direttiva del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, e del ministero dell’Interno.
Polizia e Carabinieri: dove danno le multe
Sulle autostrade, gli accertamenti con postazioni mobili o fisse è di esclusiva competenza della polizia stradale della polizia di Stato e dei funzionari del ministero dell’interno addetti ai servizi di polizia stradale. La bozza di direttiva riserva la competenza esclusiva a questi organi di Polizia stradale e ai Carabinieri per gli accertamenti sulle strade extraurbane principali. Quali sono? Quelle a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico invalicabile, ciascuna con almeno due corsie di marcia, banchina pavimentata a destra, senza intersezioni a raso.
Polizia locale: dove fanno le multe
Autovelox dei Comuni: viene quindi soppressa la facoltà per la Polizia locale di eseguire controlli della velocità sulle superstrade. Analogamente, alla polizia locale viene preclusa la possibilità di collocare dispositivi fissi sulle strade extraurbane secondarie provinciali, regionali e statali. Una volta approvata la direttiva, ciò determinerebbe l’obbligo per i Comuni di adeguarsi. Spegnendo o rimuovendo gli autovelox sulle superstrade e sulle strade extraurbane secondarie non comunali, spiega poliziamunicipale.it.
Strade locali: quali regole per gli autovelox
Invece, viene riconosciuta alla Polizia locale, in via principale rispetto agli altri organi di Polizia stradale, la facoltà di collocare e usare dispositivi di misurazione della velocità sulle strade urbane di scorrimento, locali o di quartiere. Non è mai consentita l’installazione e l’utilizzo di postazioni fisse sulle strade urbane di quartiere e sulle strade locali urbane o extraurbane.
Postazioni mobili, ecco le normative
Non ci sono vincoli, dovuti al tipo di strada, per la collocazione dei dispositivi mobili. Possono essere collocate su tutti i tipi di strada, sia in ambito extraurbano sia in ambito urbano. Il posizionamento deve però tener conto della necessità di un coordinamento tra i diversi organi di Polizia preposti al controllo. Insomma, le Forze dell’ordine non si devono pestare i piedi sullo stesso tratto.
Autovelox in base agli incidenti
Per quanto riguarda le strade extraurbane secondarie e locali, l’utilizzo di postazioni mobili deve rientrare nella pianificazione concordata in sede di conferenza provinciale permanente: lo dice l’articolo 11 del decreto legislativo numero 300/1999. Serve il nulla osta dell’ente proprietario. E bisogna seguire le indicazioni degli osservatori per il monitoraggio degli incidenti stradali istituiti presso le locali prefetture.
Autovelox: dove e quando
La pianificazione dei servizi di controllo con postazioni mobili deve essere svolta dal Prefetto considerando alcune situazioni. Primo: l’eventuale presenza (limitatamente alle strade extraurbane secondarie) di postazioni fisse con dispositivi funzionanti in modalità automatica, in modalità di attivazione permanente o temporanea. Secondo: l’individuazione da parte degli enti proprietari e/o gestori dei tratti stradali in cui le velocità operative dei veicoli, in condizioni di normale deflusso, sono mediamente superiori di 30 km/h rispetto ai limiti di velocità consentiti.
Controlli per la sicurezza stradale
Terzo fattore da considerare per capire dove piazzare gli autovelox: la verifica da parte dell’organo di Polizia della possibilità di collocare la postazione mobile in condizione di totale sicurezza nel tratto stradale oggetto del potenziale controllo. Quarto: la programmazione coordinata dei servizi con postazioni mobili al fine di garantire una distanza minima di 10 km tra le postazioni in cui è possibile effettuare contemporaneamente l’attività di controllo sulla medesima infrastruttura stradale. Quinto: per le postazioni mobili, la loro collocazione può avvenire su tratti di strada regolari dal punto di vista del tracciato plano-altimetrico, evitando i brevi tratti di forte pendenza (in discesa), che possono generare limitati, ma non intenzionali, eccessi di velocità.
Quale limite di velocità
La velocità massima consentita nel tratto di strada in cui si intende installare il dispositivo deve essere notevolmente più bassa delle velocità operative dei veicoli, e delle velocità di percorrenza in condizioni normali di deflusso. In particolare, sulle urbane di scorrimento, a doppia carreggiata e con almeno 2 corsie per senso di marcia, la velocità consentita deve essere quella propria per il tipo di strada, ovvero di 70 km/h. Sulle strade urbane di quartiere o locali la velocità consentita deve essere di norma pari a 50 km/h, ma è consentito installare i dispositivi su strade con limiti di velocità inferiori, se questo limite è esteso a un tratto di almeno 300 metri.
Autovelox fissi: come funziona
Le postazioni fisse, che permettono il rilevamento a distanza delle violazioni, possono essere installate sulle autostrade e sulle superstrade senza la necessità di uno specifico provvedimento del prefetto. Invece, la collocazione sulle strade extraurbane secondarie e sulle strade urbane di scorrimento può essere realizzata esclusivamente nei tratti individuati dal Prefetto. Con coordinamento tra i diversi organi delle Forze dell’ordine
Quale limite di velocità
La velocità imposta deve essere pari a quella propria del corrispondente tipo di strada: 130 km/h per le autostrade, 110 km/h per le strade extraurbane principali, 90 km/h per le strade extraurbane secondarie, 70 km/h per le strade urbane di scorrimento. Dev’essere coerente con la velocità di progetto. Tuttavia, è consentita l’installazione fissa di misuratori di velocità in tratti con velocità imposta inferiore a quella massima generalizzata, propria del tipo di strada. Quando? Se sussistano criticità di tracciato plano-altimetrico o di dimensioni della piattaforma stradale, che giustificano l’imposizione di limiti di velocità inferiori. Invece, l’installazione è vietata nei tratti in cui la velocità consentita sia inferiore di più di 20 km/h alla velocità di progetto o comunque alla velocità operativa, calcolata in condizioni di normale deflusso.
Distanza minima dalla postazione
La distanza minima tra due diversi dispositivi di rilevamento della velocità puntuale, dice poliziamunicipale.it, deve essere pari a 4 km sulle autostrade, 3 km sulle strade extraurbane principali e 1 km sulle strade extraurbane secondarie e sulle strade urbane di scorrimento; invece, per il rilevamento della velocità media tali distanze minime scendono a 3 km sulle autostrade, 2 km sulle strade extraurbane principali, 1 km sulle strade extraurbane secondarie e 500 m sulle strade urbane di scorrimento.
Autovelox speciali
Per poter utilizzare dispositivi a bordo del veicolo in movimento (Scout Speed), il tratto stradale oggetto di rilevazione deve essere dotato di sistemi di comunicazione a messaggio variabile. In grado di assolvere alla funzione di segnalamento della presenza dei dispositivi di controllo della velocità con i vincoli di distanza previsti in relazione all’ambito extraurbano o urbano.