Le qualifiche del Gran Premio del Brasile (penultima prova del Campionato di Formula 1 2019) regalano a Max Verstappen la seconda pole position della sua carriera. L’olandese della Red Bull partirà davanti a tutti, dopo che già durante il primo run della Q3 era risultato il più veloce. Verstappen ha fissato a 1’07”508 il limite, staccando un ottimo Sebastian Vettel di appena 123 millesimi. La Ferrari non può quindi festeggiare la decima pole position della stagione, nello stesso giorno in cui festeggia i 90 anni di storia.
Verstappen ha chiarito ancora una volta chi è che comanda in casa Red Bull, visto che Albon, dopo aver fatto ottime cose ieri, è risultato quinto con un ritardo di circa mezzo secondo. Un’eternità su un tracciato corto come quello di Interlagos. Lewis Hamilton invece, che anche ieri non è sembrato mai capace di aggiudicarsi la prima casella, è terzo a 68 millesimi da Sebastian Vettel. Ma non bisogna dimenticare che nel passo gara la Mercedes sa sempre il fatto suo e può quindi ambire a qualcosa in più. Ma attenzione alla SF90 di Vettel che ora sembra tornata quella del dopo Monza e del pre Austin.
Giunge quarto Charles Leclerc anche se domani scatterà dalla 14esima piazza visto che utilizzerà la quarta power unit stagionale, dopo che ad Austin aveva accusato il noto cedimento durante le prove libere.
Specifica EVO3 per Charles Leclerc
La power unit installata sulla SF90 di Leclerc rispetta la specifica EVO3 che comunque dovrà bastare per arrivare ad Abu Dhabi, non quindi le sette gare previste per regolamento. Non è da escludere quindi che l’unità utilizzata sulla SF90 del monegasco sia stata opportunamente trattata con margini di potenza più interessanti, puntando a fare molto meglio ad Abu Dhabi. In questo modo si potrebbe pensare a ulteriori possibilità di difesa della terza posizione nella classifica del Mondiale Piloti.
Tuttavia bisogna sottolineare che Leclerc a Interlagos non ha mai espresso il meglio di sé. Ha fatto buone cose in Q2, con le gomme gialle, quando si era trovato a tre decimi da Verstappen con le rosse. Il fatto di poter allungare il primo stint con le gomme medie domani, potrebbe risultare una variabile interessante in ottica risultato.
Ha fatto ottime cose Pierre Gasly su Toro Rosso, giunto dietro ad Alexander Albon che di recente è stato confermato in Red Bull proprio al posto di Gasly rimasto a Faenza anche per il 2020. Torna a farsi vedere in Q3 (finalmente!) la Haas con entrambe le monoposto. Il dato positivo è che questo non succedeva dal GP di Spagna. Grosjean è quindi finito ottavo e Magnussen decimo, dimostrando che la VF-19 è ancora una monoposto interessante che tra l’altro proprio in Brasile ha introdotto una nuova ala. Tra le due Haas c’è Kimi Raikkonen con l’Alfa Romeo Racing.
Ancora McLaren davanti a Renault
C’è ancora la McLaren del neo ventenne Lando Norris in undicesima piazza, davanti a Daniel Ricciardo con la Renault. Dimostrando ancora una volta che il team di Woking fa molto meglio rispetto al team che gli fornisce il propulsore. Delude infatti Nico Hulkenberg, che sta chiudendo la sua lunga parentesi in Formula 1, soltanto 14esimo.
Non riesce ad andare oltre la Q2 il nostro Antonio Giovinazzi che finisce in testacoda arpionando comunque un discreto 13esimo tempo. Di certo era in grado di fare molto di più. Sebbene Daniil Kvyat aveva dimostrato di essere molto veloce qui nell’ultimo turno delle libere, la sua prestazione è risultata poco convincente. Domani partirà 16esimo, addirittura dieci posizioni dietro il suo compagno di squadra.
In caduta libera la Racing Point che piazza Stroll alle spalle di Kvyat. Non è un caso se tutti hanno notato che proprio Racing Point riusciva a fare molto meglio quando i soldi erano meno. Ora che finanziariamente le cose vanno bene non vale lo stesso in tema di risultati. E non è un bene.
Stavolta lo schieramento non è chiuso dalle due Williams, anche se Russel precede ancora Kubica (rispettivamente 18esimo e 19esimo). Il polacco è rimasto dietro a Russel per circa mezzo secondo ma “viaggia” su una monoposto al limite, ricostruita utilizzando un nuovo telaio dopo il botto nel secondo turno di prove libere. Ultimo quindi Carlos Sainz; lo spagnolo dopo aver accusato problemi alla power unit, mentre si stava lanciando per il primo tentativo, veniva richiamato ai box senza mai più tornare in pista.