Dimenticate il classico tamponamento: colpevole e vittima scendono dall’auto, firmano il Modulo blu della constatazione amichevole, e finisce lì. Invece, esistono sinistri dalla dinamica più complessa, dove magari i due guidatori non trovano l’accordo. Ecco che scende in campo il drone della Polizia per gli incidenti stradali. Ecco 4 cose da sapere.
1) Tecnologia per i Vigili
Come riporta poliziamunicipale.it, i droni semplificano numerose attività quotidiane ed eccezionali. Consentono, inoltre, la messa in pratica di operazioni complesse. Senza il drone, tutto sarebbe più difficilmente eseguibile tramite strumentazioni tradizionali.
2) Drone della Polizia per gli incidenti
I droni, dice poliziamunicipale.it, consentono di produrre fotografie e video in altissima definizione da punti di osservazione privilegiati. Da… lassù. Con comodità. Una grande visuale dall’alto, senza intoppi. Vengono usato software per realizzare modelli 3D e 2D in scala. A supporto di Polizia Municipale, uffici tecnici dei Comuni, Protezione civile.
3) Set fotografico del drone
Per i sinistri, col drone, c’è il data set fotografico dell’area dell’incidente. Avviene la ricerca di corpi eventualmente sbalzati nell’area circostante e non immediatamente visibili. Parliamo di sinistri gravi, ovviamente.
4) Drone: in aiuto per l’omicidio stradale
Il drone è un prezioso alleato anche per capire bene se debba scattare l’accusa di omicidio e lesioni stradali. Ricordiamo che c’è una pena da 5 a 10 anni in caso di tasso alcolico compreso tra 0,8 gr/litro e 1,5 gr/litro. Oppure in caso di violazione delle norme del Codice della strada: eccesso di velocità, attraversamento con il semaforo rosso, circolazione contromano, inversione di marcia, in prossimità di curve o dossi, sorpasso con linea continua.