Avevamo parlato qui qualche giorno fa di Carlos Tavares e delle sue qualità manageriali. Oggi proviamo a capire invece se l’attuale CEO di PSA potrebbe davvero riuscire a risollevare le sorti di Alfa Romeo, all’interno di una sfida tra le più complicate della sua carriera.
C’è un dato che potrebbe preoccupare chiunque voglia approcciarsi al mondo Alfa Romeo, da manager. Il marchio del Biscione infatti è stato un vero cruccio per Sergio Marchionne che ha provato per tre volte il rilancio di Alfa Romeo, senza però riuscire nel suo nobile intento. Quando a luglio 2018 è subentrato Mike Manley, nel giro di 18 mesi ha compreso che il piano che doveva rappresentare il rilancio vero del marchio era praticamente complicato da realizzare.
Nessun modello elettrificato
Oggi il listino di Alfa Romeo che include Giulia, Stelvio e Giulietta, non è in grado di garantire modelli dotati di una qualsiasi possibilità di elettrificazione. In un panorama sempre più votato alle motorizzazioni elettrificate, Alfa Romeo prevede di lanciare i primi SUV elettrificati non prima del 2021 – 2022. Ma non possiamo non considerare che le interessantissime Giulia e Stelvio non hanno garantito le performance di vendita della vigilia. Cambierà qualcosa con le MY 2020?
In ogni caso nel settembre 2019 Alfa Romeo registrava in Europa un calo di vendite tracciabile al 42%; il dato quindi dice che il marchio del Biscione è stato superato da Tesla, Porsche Jaguar e pure Lexus. Negli Stati Uniti non va tanto meglio, visto che le consegne segnano un -27%. È chiaro quindi che la situazione critica a doppia cifra percentuale non fa bene ad una Alfa Romeo che decide quindi di ridurre i piani di sviluppo del prossimo futuro.
Non dovrebbero esserci rischi
Tornando quindi a Tavares, la situazione non dovrebbe condurre a rischi di alcun tipo. Il futuro CEO del nuovo asse PSA-FCA ha infatti detto qualche settimana fa che non vi saranno chiusure o sospensioni di marchi, successivamente al nuovo accordo tra i due grandi gruppi. Tra le ulteriori ragioni di positività legate a Carlos Tavares c’è anche il fatto che il CEO di PSA è un pilota della domenica; nel suo tempo libero si dedica infatti alle competizioni automobilistiche. Non è un caso che ha rispolverato il blasonato marchio Alpine, mentre rivestiva cariche di rilievo in Renault.
Queste caratteristiche potrebbero collimare in una visione di buon occhio nei confronti di un marchio premium, dalla forte vocazione sportiva e prestazione come Alfa Romeo. Senza dimenticare che con l’apporto delle nuove piattaforme provenienti da PSA, la stessa Alfa Romeo potrebbe contare su un costante rinnovamento dei modelli a listino.
Ma nel carattere di Carlos Tavares c’è anche la voglia di realizzare profitti, pur affrontando possibili scelte difficili. È chiaro quindi che la mission di Tavares nei confronti di Alfa Romeo non è attualmente di facile comprensione. Di certo non si può soltanto mirare alla destinazione premium del marchio visto che la sfida sarebbe praticamente colossale, bisogna essere realisti. Le tedesche premium oggi possono garantire un listino sconfinato e volumi di vendita elevatissimi. Alfa Romeo no.
Tavares potrebbe fare la sua parte
Sebbene quindi il nome di Alfa Romeo in questo momento sia legato ad una realtà non particolarmente felice, la storia che vive alle sue spalle è forte e gli appassionati altrettanto. Tutto questo potrebbe quindi portare forza (e coraggio) a un Tavares pronto a fornire le giuste possibilità al marchio del Biscione.
È giusto quindi pensare che Carlos Tavares, forte di un curriculum che certifica diversi rilanci e svolte di marchi che ha avuto sotto mano, possa essere il manager giusto. Quello che tutti si aspettano, quello di cui Alfa Romeo ha veramente bisogno. Speriamo.
Giulia SW, Gtv/Spider, E-Suv, New MiTo.