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Tasse auto aziendali: 4 fasce fiscali

Si pagherà in base alle emissioni di CO2. Dal 2021 scatta una penale per le macchine con emissioni più elevate

Sono 4 le fasce fiscali che regolano le tasse auto aziendali: sta tutto scritto in un maxiemendamento del Governo al disegno legge bilancio 2020. La partita è ancora da giocare, perché la discussione in Parlamento sarà lunga. Ma non è un emendamento di un singolo politico; è un maxiemendamento del Governo, che quindi ha un peso specifico enormemente superiore.

Tasse auto aziendali, solo per il 2020

Ecco le 4 fasce fiscali:

  • 25% per auto con emissioni di CO2 fino a 60 g/km;
  • 30% per auto con emissioni di CO2 superiori a 60 g/km e fino a 160 g/km;
  • 40% per le auto con emissioni di CO2 superiori a 160 g/km e non superiori a 190 g/km;
  • 50% per le auto con emissioni di CO2 superiori a 190 g/km.

Tasse auto aziendali, dal 2021

Invece, dal 2021, ecco le 4 fasce fiscali. Si dà un anno di tempo per consentire di comprare auto con emissioni inferiori:

  • 25% per auto con emissioni di CO2 fino a 60 g/km;
  • 30% per le auto con emissioni superiori a 60 g/km e fino a 160 g/km;
  • 50% per le auto che rientrano nella fascia 161-190 g/km;
  • 60% per le auto con emissioni superiori a 190 g/km.

Nuovo fisco sulle vetture: resta una stangata su aziende e dipendenti

Ribadiamo il pensiero dell’Aniasa (autonoleggio), che così si era espressa dopo la formulazione del disegno legge. Era e resta una miope stangata fiscale sull’auto aziendale. Che rafforza il suo impatto depressivo sul mercato dell’auto a partire dal 2020. Le aziende prorogheranno i contratti in essere, rinunciando a nuove immatricolazioni. Un autogol dal punto di vista economico e ambientale: inciderà pesantemente su un settore, quello dell’auto aziendale, che oggi può contare su una flotta di veicoli sicuri e green (nel solo noleggio tutti veicoli sono Euro 6).

Tasse auto aziendali: foglia di fico del green

Via la foglia di fico del green, dice l’Aniasa: aumentare oggi la tassazione dell’auto aziendale significa colpire intenzionalmente lo strumento più efficace per accelerare il rinnovo del parco veicolare nazionale, il più vecchio, inquinante e meno sicuro d’Europa con oltre 10 anni di anzianità media. Le auto aziendali hanno oggi un ciclo di vita di 4 anni che, con questa misura, si allungherà di almeno un anno. È un colpo di grazia all’industria automotive. L’auto aziendale (oggi il 40% delle nuove immatricolazioni) subirà da gennaio 2020 un brusco stop che si rifletterà inevitabilmente sul mercato automotive nazionale, da anni in fase di convalescenza e sostenuto in questa fase critica proprio dalle vendite alle imprese. Occhio: la norma spingerebbe i dipendenti a valutare il ritorno alla vettura di proprietà, utilizzando soluzioni fuori dal tempo, come il rimborso chilometrico, senza controllo e tracciabilità tributaria. In totale spregio e contrapposizione alle innovazioni della fatturazione elettronica e della carta carburante.

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