Il mercato delle auto nuove nel nostro Paese scende? Groupe PSA Italia sale. In controtendenza, quindi. Che è una doppia impresa: salire in un momento delicato significa essere davvero forti. Una buona notizia, in previsione della futura fusione con FCA.
Groupe PSA Italia: i numeri
Nei primi 11 mesi, Groupe PSA Italia ha immatricolato in Italia 314.716 vetture e veicoli commerciali dei marchi Citroën, DS Automobiles, Opel e Peugeot. Pari a una quota di mercato del 16,2%. Guadagnando 0,7 punti percentuali rispetto all’analogo periodo del 2018. La quota di mercato equivale al secondo posto tra i Gruppi automobilistici in Italia. E nel mercato dei veicoli commerciali? Oltre 33.800 immatricolazioni dall’inizio dell’anno, pari a una quota del 20,2%, in crescita di oltre 1 punto percentuale rispetto allo scorso anno. Già nei primi 10 mesi i numeri PSA erano stato niente male: Groupe Psa Italia aveva chiuso gennaio-ottobre 2019 con una crescita di quota di mercato in controtendenza rispetto all’andamento del mercato, confermando un trend duraturo e positivo. Aveva immatricolato in Italia 290.821 vetture e veicoli commerciali dei marchi Citroën, DS Automobiles, Opel e Peugeot, pari a una quota di mercato del 16,4%, guadagnando 0,9 punti percentuali rispetto all’analogo periodo del 2018.
Mercato auto Italia: come va
Da gennaio a novembre 2019, l’immatricolato complessivo di Groupe PSA Italia aumenta del 4,2%, in controtendenza rispetto al mercato italiano di tutti i Costruttori. Sentiamo i dati Unrae (Unione Case estere): calo dello 0,6% nel periodo gennaio-novembre 2019, che ha fatto archiviare 1.775.884 immatricolazioni. Nello stesso periodo dello scorso anno, i veicoli venduti furono 1.786.170, già in calo del 6,1% rispetto all’anno precedente.
Previsioni per il 2020: anno critico
Secondo l’Unrae, il 2020, con l’entrata in vigore dei nuovi limiti europei alle emissioni di CO2 e delle relative sanzioni, sarà un anno estremamente critico per le Case. Già impegnate a sostenere investimenti miliardari per la elettrificazione e l’automazione. In questo contesto, con una domanda debole e volatile, il quadro normativo italiano aggiunge incertezza a incertezza.