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Tasse FCA, la previsione di Corasaniti

L’Agenzia delle Entrate chiede 1,3 miliardi di euro

Tiene banco la questione tasse FCA. Di che si tratta? In estrema sintesi, all’azienda viene contestato di aver sottostimato di 5,1 miliardi il valore per l’acquisizione di Chrysler avvenuta nel 2014. L’Agenzia delle Entrate all’epoca aveva valutato Chrysler circa 12,5 miliardi di euro. Ma Fiat, seguendo le indicazioni dei suoi consulenti, aveva dichiarato un valore di 7,5 miliardi. Al termine della ristrutturazione è stata creata FCA, nella forma societaria attuale con la sede legale in Olanda e la sede fiscale in Gran Bretagna, invece che a Torino. Lo spostamento della sede aziendale ha generato la exit tax: la tassazione che l’Italia applica sulle plusvalenze realizzate quando le società spostano le loro attività al di fuori del Paese. L’Italia all’epoca aveva un’aliquota di imposta del 27,5%. Risultato: FCA rischia di dover pagare arretrati al fisco italiano per 1,3 miliardi di euro. Così dice l’agenzia Bloomberg.

Exit Tax FCA: cosa dice l’esperto

Nessun commento dell’Agenzia delle Entrate. A quanto pare, ora ci sono “trattative” tra FCA e fisco. Che dovrebbe concludersi per fine 2019. C’è chi ipotizza scenari. Secondo il professore di diritto tributario, Giuseppe Corasaniti (sentito dall’Agi), è molto probabile che si arrivi a una soluzione di questo tipo: FCA potrebbe pagare un terzo del richiesto. Questa la previsione. Saranno dunque i prossimi mesi a svelare se FCA riuscirà a trovare un accordo con il fisco italiano. Versando quello che potrebbe essere il più elevato importo della storia italiana. L’alternativa all’accordo? La vicenda potrebbe finire davanti ai giudici tributari.

Momento caldo per FCA

Va detto che per FCA il momento è caldo. È in ballo anche la denuncia GM per presunte tangenti al sindacato UAW: avrebbe strappato indebiti vantaggi, ossia stipendi più bassi. Sullo sfondo, la possibile fusione con PSA. Comunque, né la denuncia GM né la vicenda col fisco pare possano mettere a rischio la fusione FCA-PSA: il gruppo francese non si aspetta ritardi od ostacoli in conseguenza delle due vicende, stando all’agenzia Bloomberg.

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