Scontro sulla Rc auto familiare. Dopo le considerazioni dell’Ania (assicurazioni), interviene Assoutenti, un’associazione dei consumatori. Tutto nasce da un emendamento al decreto fiscale. Prevede l’estensione dell’obbligo per l’impresa di assicurazione di assegnare la stessa classe di merito al contratto relativo a un ulteriore veicolo. Di uguale o diversa tipologia: le regole valgono dal primo rinnovo dell’assicurazione. È un’estensione della legge Bersani: il figlio convivente che prende la stessa classe del padre.
Rc auto familiare: Assoutenti attacca in 4 mosse
ClubAlfa.it ha sentito il responsabile Rc auto di Assoutenti, Stefano Mannacio. Che attacca l’Ania in 5 mosse.
- L’Ania non rinuncia a immaginare scenari apocalittici sulla Rc auto quando le compagnie di assicurazioni, negli ultimi sette anni hanno conseguito, in questo settore, oltre nove miliardi di utili: attacca Assoutenti. Con cinquanta miliardi di profitti complessivi, aggiunge.
- L’Ania sostiene che legge Bersani sia una sciagura: crea distorsioni nella mutualità e che mina, addirittura, la sicurezza stradale. Questa è una grottesca e velata minaccia, dice Mannacio. Secondo cui ci vuole la portabilità dei certificati assicurativi, l’unica misura seria, già adottata in Francia con successo: come nella telefonia. Questo può aumentare la mobilità e la concorrenza in un settore dominato da quattro gruppi.
- Non è tollerabile, in merito alla sicurezza tanto sbandierata, accogliere proclami da chi ha abbandonato, per sole ragioni di bottega, un tavolo istituzionale presso il ministero dello Sviluppo Economico sulle riparazioni a regola d’arte. Una normativa che avrebbe solo migliorato le riparazioni e quindi la sicurezza stradale.
- L’unico argomento che condividiamo con le compagnie è che c’è bisogno di una riforma organica, quella che le associazioni dei consumatori hanno presentato ai parlamentari e complementare a ciò che è stato recentemente approvato. Ecco come:
- Portabilità del certificato assicurativo (sul modello di quanto già accade nella telefonia).
- Eliminazione delle clausole limitative del risarcimento integrale.
- Il contratto base per consentire finalmente ai consumatori di comparare le offerte.
- Rottamazione del risarcimento diretto e ritorno a un sistema di responsabilità civile pura, dove “chi rompe paga”.
- Riparazioni a regola d’arte.
- Riforma dell’autorità di vigilanza: è anomalo aver passato le competenze in materia di assicurazioni alla Banca d’Italia. Occorre ripristinare il controllo del Parlamento.