La Formula 1 dopo un inizio a spasso per il pianeta dall’Australia alla Malesia, passando per Cina e Baharain si prende tre settimane di sosta per tornare in pista a Maggio in occasione del GP di Spagna.
A Barcellona la Ferrari si presenterà con aggiornamenti importanti , in attesa di un evoluzione alla power unit che arriverà soltanto in occasione del GP del Canada. In mezzo ci sarà Montecarlo, pista su cui da troppi anni la Ferrari non coglie un risultato positivo ma su cui la SF-15T dovrebbe sapersi destreggiare meglio dei cavallini che l’hanno preceduta.
I motivi per affrontare con ottimismo il resto del mondiale sono sostanzialnte tre, la Ferrari rispetto alla scorsa stagione è cresciuta fondamentalmente proprio in tre aree, vediamo quali.
Motore e monoposto.
Lo scorso anno la F-14T pativa terribilmente la mancanza di potenza a causa probabilmente delle dimensioni troppo piccole della turbina. Quest’anno quella della power unit è essenzialmente l’area in cui la Ferrari è migliorata maggiormente. Se ad inizio stagione l’idea era quella di giocarsela con le due Williams- Mercedes, ad oggi la Ferrari ha saputo imporsi con autorevolezza come seconda forza del Campionato, sempre in costante avvicinamento alle Mercedes di Rosberg – già braccato- ed Hamilton. Bisogna anche considerare l’impostazione generale della vettura, con uno schema sospensivo che ben si adatta allo stile di guida di Raikkonen e Vettel.
James Allison, responsabile della monoposto 2015 che con Raikkonen aveva già lavorato ai tempi della Lotus, è riuscito nuovamente nell’impresa di creare una vettura in grado di essere estremamente gentile nell’usura delle gomme. Proprio questa caratteristica, esaltata dalle condizioni climatiche di forte caldo, è stato il Jolly che ha permesso a Vettel di vincere in Malesia e a Raikkonen di rimontare fino al secondo posto in Baharain, giungendo al traguardo ad un soffio dal vincitore.
Ambiente
L’ambiente che in Ferrari si respirava nel 2014 non era per nulla positivo. I risultati non arrivavano e i malumori della prima guida non aiutavano a trovare il bandolo della matassa. Un cambio radicale è stato col senno di poi la scelta giusta. Con Vettel si è realizzato il sogno di un ragazzo che da giovane aveva per idolo Schumacher, soprattutto Sebastian sà (e ha capito) che dopo 4 titoli mondiali vinti solo la Ferrari era l’unica alternativa possibile per iniziare un progetto che potrebbe portarlo ad essere uno dei più grandi piloti di tutti i tempi.
Raikkonen dopo la peggiore annata della sua carriera, il 2014 è stato peggio del 2009 – anno in cui fu appiedato dalla rossa-, ha ritrovato stimoli e motivazione proprio grazie all’ambiente che lo circonda. Fino a prova contraria è proprio lui l’ultimo Campione del Mondo della Rossa e l’avventura che sta vivendo varrà, in caso di vittorie, anche per lui un posto speciale nella hall of fame di Maranello. Nessuno ha mai lasciato la Ferrari per ritornarci vincente ad altissimo livello, sopratutto dopo così tanti anni. Maurizio Arrivabene lo sà ed è attentissimo a tenere i suoi piloti sullo stesso piano, a spronarli ed incoraggiarli nel modo più equo possibile.
Costanza in gara.
Per varie circostanze le ultime stagioni non hanno mai visto due Ferrari pienamente competitive. Prima Massa poi Raikkonen hanno sempre chiuso la stagione ben lontani da Alonso. Alla fine quei punti non tolti ai rivali hanno anche avuto ripercussioni sui titoli non vinti dallo spagnolo. Quest’anno, al di là della sfortuna di Raikkonen nelle prime due gare e degli errori di Vettel in Baharain, sembra che la squadra possa sfidare con due monoposto pienamente competitive le Mercedes. Quest’anno la Ferrari ha due prime guide e questa è l’unica soluzione possibile se si vuole contrastare le frecce d’argento che a loro volta in Spagna non staranno a guardare.
In sostanza quanto fatto vedere dalla Ferrari in questo inizio stagione è già molto di più di quello che ci si sarebbe aspettati. Sono arrivati 4 podi consecutivi ed una vittoria, lo strapotere Mercedes è stato arginato nel senso che si è evitata l’imbarcata che era lecito temere. La Ferrari resta di fatto in corsa per un mondiale che ad inizio stagione era considerato un tabù. Dalla Spagna inizierà un nuovo campionato in cui la Ferrari scoprirà quanto potrà attaccare chi solo fino a quattro mesi fa pareva irraggiungibile.
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