Dopo la prima conferma “indiretta”, arrivata poche ore dopo l’annuncio della fusione tra FCA e PSA, in queste ore è arrivata anche la conferma definitiva in merito al “Piano Italia”, il piano industriale di FCA per gli stabilimenti di produzione italiani del gruppo che era già stato annunciato lo scorso anno per poi essere riconfermato, dopo una parziale revisione, nel corso del 2019.
Come confermato oggi da FCA, al termine di un incontro con i rappresentati sindacali tenutosi a Torino, il piano di investimenti da 5 miliardi di Euro per gli stabilimenti italiani di FCA si farà e buona parte degli investimenti sono già partiti con le prime novità che inizieranno ad arrivare nel corso del 2020.
A ribadire l’avvio del “Piano Italia”, senza alcuna modifica rispetto a quanto annunciato in precedenza, è stato Pietro Gorlier, responsabile dell’area EMEA di FCA, che ha evidenziato ai sindacati riunitisi a Mirafiori quelli che sono gli investimenti in corso per gli stabilimenti italiani.
La fusione con PSA, il processo sarà ancora molto lungo, non cambia le carte in tavola. Gli investimenti per i siti di produzione di FCA in Italia sono tutti confermati e le prime novità, come detto in precedenza, inizieranno ad arrivare nel corso delle prime settimane del prossimo anno.
L’incontro con Gorlier ha visto la partecipazione dei segretari generali di Fil, Uilm, Fismic, Ugl metalmeccanici e Quadri. Successivamente ci sarà un incontro con i rappresentati della Fiom in cui FCA ribadirà quanto già affermato agli altri rappresentati sindacati.
Confermato il target della piena occupazione
La conferma del “Piano Italia” è anche l’occasione per confermare il target della piena occupazione per gli stabilimenti italiani. Come confermato da Fim Cisl, infatti, il gruppo FCA punta a raggiungere la piena occupazione in Italia entro il 2022, anno in cui quasi tutti i progetti previsti dal nuovo piano industriale saranno già avviati e la gamma dei vari marchi di FCA sarà decisamente diversa da quella attuale.
FCA ha più volte posticipato il raggiungimento di questo target durante l’era Marchionne ed ora, grazie al “Piano Italia” ed alle nuove risorse in arrivo con la fusione con PSA sembra essere, finalmente, pronta a raggiungerlo. Come già avvenuto in passato, sarà necessario verificare di anno in anno l’andamento della produzione e, quindi, i livelli occupazionali in quanto i fattori che possono influenzare il raggiungimento di questo target sono diversi.
Il “Piano Italia” mostrerà i primi frutti nel 2020
Come già ripetuto in diverse occasioni da FCA, i primi frutti degli investimenti previsti dal “Piano Italia” inizieranno ad arrivare nel corso del 2020. Ricordiamo, infatti, che a febbraio è previsto l’avvio della produzione della Jeep Compass nello stabilimento di Melfi. Successivamente, sempre a Melfi, a partire dalla primavera arriveranno le varianti ibride di Jeep Renegade e della stessa Compass.
In cantiere, inoltre, c’è anche il debutto delle motorizzazioni mild hybrid (realizzate nello stabilimento di Termoli) che saranno disponibili sia per le city car del gruppo (500, Panda e Lancia Ypsilon riceveranno i motori mild hybrid ad inizio 2020) che per i crossoer 500X e Renegade (nel corso della primavera). In cantiere ci sono motori mild hybrid anche per modelli più grandi come la Compass ed il futuro Alfa Romeo Tonale (in produzione da fine 2020 a Pomigliano d’Arco) e per Giulia e Stelvio.
Durante l’estate, invece, debutterà la Fiat 500 Elettrica, che sarà prodotta nello stabilimento di Mirafiori dando il via ad una nuova generazione di modelli a zero emissioni che avrà nello stabilimento piemontese un vero e proprio punto di riferimento. Da notare che il “Piano Italia” prevede investimenti importanti anche per Maserati con il debutto delle versioni ibride di Ghibli, Quattroporte e Levante oltre che della nuova sportiva prodotta a Modena.
Quelle elencate sono le novità previste per il 2020. Successivamente, FCA, anche grazie alle sinergie con PSA, prevede il lancio di diversi nuovi progetti a partire dall’Alfa Romeo Tonale, sul mercato dal 2021, e dall’Alfa Romeo B-SUV, sul mercato dal 2022. In arrivo c’è anche il nuovo mini SUV di Jeep confermato nelle ultime settimane e diversi nuovi modelli Maserati come il D-SUV, in produzione a Cassino, e le nuove GranTurismo e GranCabrio, in produzione a Mirafiori.