Le aspettative della rossa in vista del GP di Spagna erano alte. L’obiettivo, dichiarato in maniera poco velata alla vigilia del GP, era stato quello di scendere in pista con una SF-15T evoluta in grado di rosicchiare alle Mercedes addirittura 3 o 4 decimi di secondo. Il risultato della pista è stato ben diverso, Mercedes imprendibile e Ferrari poco a suo agio con il nuovo pacchetto evo. Vettel centra comunque un’altro podio, Raikkonen chiude quinto. Questa volta la terza piazza non è accolta come una conquista, la rossa ha patito di nuovo troppo gap dalla Merceds.
Già dal venerdi la situazione è parsa non positiva. Sia Raikkonen che Vettel non sono sembrati soddisfatti del nuovo pacchetto evolutivo montato sulla loro SF 15-T. La monoposto a detta dei due piloti “scivolava da tutte le parti” obbligandoli ad una guida nervosa poco incline al dover recuperare terreno dai capoclassifica. Vettel ha così scelto di mantenere le evoluzioni aerodinamiche per il resto del week end, Raikkonen no. Non un sorteggio come pensato da qualche addetto ai lavori ma un modo per confrontare le diverse configurazioni.
In qualifica Vettel ha ricavato il massimo possible dalla sua monoposto patendo però nuovamente un distacco importante dalle Mercedes. Raikkonen attardato per un errore e un problema ad una termocoperta si è visto scavalcare da Williams e Toro Rosso. un sabato da dimenticare.
In gara Vettel infiamma i tifosi con un’ottimo start che sorprende il campione del mondo Hamilton. L’inglese per un patinamento o un errato stacco di frizione non è fulmineo nei primi metri e il ferrarista lo infila prima della staccata. Vettel sembra tenere anche il ritmo di Rosberg, in testa saldamente per tutto il GP, mentre Hamilton patisce la scia della rossa che gli rovina i flussi d’aria impedendogli di avvicinarsi. La Mercedes è imprendibile ma se messa dietro patisce come tutte le monoposto l’impossibilità di fendere un flusso d’aria pulito. Poteva essere qui la chiave per scegliere la strategia giusta invece il muretto della rossa si smarca da Hamilton regalandogli, col senno di poi , la posizione in pista senza obbligarlo al sorpasso. Un grave errore. Raikkonen invece non brilla, non riesce a passare Bottas dimostrando che la Williams è tornata ad essere un avversario ostico. Fino a tre settimane fa non era cosi.
Questo GP era fondamentale per verificare il livello delle ambizioni di rincorsa iridata della Ferrari. Da Barcellona la rossa ne esce fortemente ridimensionata con di nuovo grosso un distacco dalle Mercedes. Migliorare una monoposto buona a volte non è semplice – I passi in avanti di McLaren dimostrano che è molto più semplice far progredire una monoposto in forte ritardo (ndr.) – e la corsa ha dimostrato come gli aggiornamenti tanto attesi per la SF -15 T non abbiano funzionato. Oltre agli aspetti tecnici della monoposto anche la strategia del muretto Ferrari non è stata azzeccata, con un errore grossolano. Hamilton non riusciva ad avvicinarsi troppo a Vettel. Sicuramente in un duello l’avrebbe passato ma regalargli la posizione col valzer delle soste è stato un vero autogol.
La Ferrari ha fatto un passo indietro, le evoluzioni si sono dimostrate un’involuzione tanto chè anche la Williams e tornata ad essere davanti alla rossa di Raikkonen. Ecco perchè a fine gara nonostante il podio il Team Principal Maurizio Arrivabene non poteva dirsi soddisfatto. La prossima corsa sarà a Monaco , pista in cui un buon risultato alla rossa manca da tempo. In attesa di un aggiornamento al motore che arriverà soltanto in Canada quella di Monaco può essere la pista giusta in cui tentare subito una reazione. Oggi la Mercedes pare essere tornata ad essere un miraggio.